Persone

UNA PERSONA ONESTA SEMPRE PRONTA A COLLABORARE CON ALTRI AUTORI

di Giorgio Sabbatini

E così anche un altro caro Amico e valido Autore della FEDIC ci ha lasciati, donandoci ricordi e momenti indimenticabili vissuti in un momento di rinnovamento linguistico del Cinema d’Amatore. Giampiero Pozzoni, appartenente allo storico Cineclub FEDIC Milano, ha realizzato numerosi filmati avvalendosi anche della collaborazione di altri Autori.

Ricordo con piacere quello sguardo sincero ed ironico che, talvolta, corrugandosi per un’improvvisa tristezza lo riportava ad una realtà non sempre accettata e molte volte contestata.

Sensibile alle vicende civili e politiche di quei tempi voglio ricordare le parole di Massimo Maisetti (“Cineclub quotidiano”, n. 6, 8 luglio 1978, p. 17) sul “Caso Moro” riportate da Giampaolo Bernagozzi nel Suo bellissimo libro “L’ALTRO OCHIO” (p. 83 e p. 84). Maisetti scrive ”È certo positivo per il cinema non professionale affrontare un fatto di cronaca che ha particolarmente colpito ed influenzato l’opinione pubblica, tentando di approfondire la causa, o di farne una metafora per sollecitare comunque una riflessione. Il caso Moro ha dato lo spunto ad Ettore Ferettini di Roma, Giampiero Pozzoni di Milano e Franco Zanchetta di Firenze, per realizzare tre film che la giuria ha ammesso alla IV Mostra del Film d’Autore. È una valutazione che si può condividere nella sua motivazione. È presente, infatti, in tutti e tre i casi una ‘ricerca di idee, di proposte, di stimoli narrativi o stilistici che, anche se non espressi compiutamente, rivelano un’attenta visione della nostra società’. (…) D’altra parte, è significativo il silenzio di Giampiero Pozzoni (Cineclub Milano) che ha sempre preferito scrivere per immagini piuttosto che per parole…”

Il Cinema di Giampiero mi ha sempre affascinato per la Sua capacità di rappresentare la realtà da un punto di vista molto personale dove la sofferenza e la solitudine diventano materia di profonda riflessione e il desiderio di riuscire a comunicare attraverso il linguaggio delle immagini è necessità di vita. Le immagini di Pozzoni appartengono ad un Cinema-confessione dove con grande maestria ed energia si affrontano i rimpianti e le malinconie che il tempo vissuto ci ha inesorabilmente coinvolti. Tutto ciò fa parte della sfera pubblica e privata e, soprattutto, delle cose di tutti i giorni che portandoci ad un’autoanalisi, molte volte amara, mette in evidenza la voglia di esistere e il grande desiderio di “fare cinema” e di scoprire nelle immagini una reale compagnia per fronteggiare la propria solitudine.

Purtroppo, Giampiero, ad un certo punto della Sua vita, decise di lasciare la FEDIC e di dedicarsi ad una attività non più d’Autore ma di persona dedicata alla Natura, alla ricerca, probabilmente, di una pace interiore non raggiunta con il Cinema. Un momento molto importante poiché in quell’istante perdemmo un valido Filmmaker che avrebbe potuto dare ancora molto con il Suo Cinema-confessione ma anche di continua ricerca nelle soluzioni di una quotidianità da comprendere e da vivere.

Un film che ricorderò sempre con grande piacere è “Monocinema” la cui critica formulata da Padre Sinaldo Sinaldi mette in risalto le doti artistiche di Giampiero. La critica, parziale, riportata è tratta dal libro “L’ALTRO OCHIO” di Giampaolo Bernagozzi (p. 240). “… Pozzoni, quasi solo e quasi sempre lui in campo, riesce ad agganciare il pubblico, e non lo molla più, con quel suo parlarsi addosso particolarmente dinoccolato e apparentemente sconnesso sullo scoperto pretesto di presentare il Cine Club Milano. (…) … osservazioni caustiche, demolizioni di simulacri e convenzioni, Pozzoni va scoprendo, fino a dichiararlo con adorabile impudicizia, il terrore della solitudine e il bisogno struggente di comunicare… Un film, insomma, che tra un sorriso e una risata induce a proficuamente soffrire e pensare. Il che, trattandosi di una formula difficile, aggiunge merito a questo sfogo-confessione quasi… un piccolo 8½ felliniano”.

Un Amico ed un Autore che il tempo renderà sempre più vivo nei miei ricordi.