Fedic News

RICORDO DI GIORGIO SABBATINI

Un ricordo che si apre con una sua poesia, letta durante la cerimonia funebre che si è svolta alla Casa Funeraria Giubileo.

 

 

UNA LUNGA E SINCERA AMICIZIA CON GIORGIO SABBATINI
di Paolo Micalizzi

Giorgio Sabbatini tra Paolo Micalizzi e Lorenzo Caravello a un’Assemblea FEDIC

Nel numero 30 di Fedic Magazine ho ricordato come con Giorgio Sabbatini avevo un rapporto di collaborazione nelle varie iniziative che portavo avanti nella Fedic. Ma ricordavo anche che con Giorgio, e Vivian, mi legava una sincera amicizia personale. Ricordo, in particolare due momenti vissuti in occasione della mia presenza a Torino per seguire il Torino Film Festival. Una volta Giorgio passò a prendermi dall’Albergo insieme a Vivian ed andammo a vedere, su mia richiesta, il Castello di Rivoli in cui erano state allestite tante Mostre di rilievo che avevo letto sui giornali. E fu una giornata deliziosa di vera amicizia, che si concluse con una visita ad una Mostra a Torino. Così come lo fu in altra occasione quando Giorgio mi portò a visitare la Basilica di Superga dove il 4 maggio del 1949 perì la squadra del Torino la quale, allora ero ancora studente, era la squadra del mio cuore. Le occasioni di collaborazione sono state tante e qualcuna viene ricordata nelle Testimonianze pubblicate in questo numero, come quella relativa al Videogiornale, da me coordinato, che Giorgio realizzava montandolo di notte nella sua camera di Albergo per poter essere proiettato la sera, prima dei cortometraggi. Parole di affetto e di stima nei ricordi di chi l’ha conosciuto in questo numero di Fedic Magazine che pubblichiamo, in ordine alfabetico e che ricordano anche momenti, in cui anch’io ero presente, che fanno fede dell’intensa attività svolta da Giorgio a cui si sentiva fortemente legato.

 

 

TESTIMONIANZE

Maddalena Beltramo
UN UOMO GENEROSO, UN ARTISTA COMPLETO

Ho conosciuto Giorgio Sabbatini al Cineclub Piemonte, tanti tanti anni fa. Lo ricordo com’era, come è sempre stato, pieno di entusiasmo e di creatività e coinvolgente in ogni suo progetto.
Giorgio era un uomo generoso , non si tirava mai indietro sempre pronto ad aiutare , ad intervenire , a partecipare …Con la sua competenza rendeva molto interessanti i dibattiti che seguivano le proiezioni dei film, con un guizzo di improvvisazione rendeva vivace anche un  momento impegnativo : ricordo un balletto improvvisato da lui  nel corso delle giornate del tradizionale festival a Montecatini  che aveva coinvolto gli addetti ai lavori ed alcuni autori presenti con un tocco di spensieratezza…
Ricordo alcuni viaggi in macchina fatti insieme (Giorgio con Vivian e la sottoscritta) al ritorno da Montecatini facendo progetti sull’esperienza dell’appena vissuto e già in previsione dell’evento per l’anno successivo.

Giorgio era un artista completo, come si intende l’arte nelle sue infinite dimensioni: poesia, pittura, musica, cinema …. la sua particolare sensibilità gli consentiva di esprimersi in ogni forma, e curare la sonorizzazione dei lavori con musiche originali da lui stesso composte; in più ho scoperto che scriveva anche poesie, l’ultima, struggente, è stata letta con l’ultimo saluto nel giorno dell’addio.
Mi ritrovo tra le mani un DVD che mi aveva fatto avere recentemente: un filmato con le riprese di Carlo Allorio ad un mio evento cui tenevo molto; Giorgio aveva voluto curarne personalmente il montaggio facendomi la sorpresa di accompagnarlo con la musica da lui composta. Grazie Giorgio per questo tuo regalo: lo serberò nel cuore insieme al tuo ricordo.

 

Laura Biggi e Lorenzo Caravello
QUEL GIORNO CHE A CARRARA INCONTRÒ UN CENTINAIO DI STUDENTI E RELATIVI INSEGNANTI

Pensando a Giorgio Sabbatini molte sono le cose che tornano alla mente. In questi nostri 20 anni di Fedic, come Cineamatori delle Apuane, abbiamo avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo in circostanze diverse.
Autore instancabile ed originale, si è cimentato in realizzazioni di cui curava lui stesso gran parte degli aspetti: dall’ideazione del soggetto o dalla ricerca di fonti storiche, a riprese, montaggio, sonorizzazione e voce narrante. Una di queste sue opere ” la memoria fonte di libertà ” è stata presentata a Carrara per gli alunni dell’istituto comprensivo “Carrara e paesi a monte” in occasione del giorno della memoria.
Eravamo nel 2015 e Giorgio ha accettato con entusiasmo il nostro invito a Carrara. Tra una passeggiata e due chiacchiere in trattoria abbiamo pianificato gli incontri con le classi di scuola primaria e secondaria. In due giornate Giorgio ha incontrato oltre un centinaio di ragazzi e relativi insegnanti con cui ha dialogato in modo naturale e coinvolgente con la sua voce calda ed i suoi modi calmi ed affabili.  Si è dimostrato sempre disponibile a rispondere a curiosità sia sul contenuto che sulla realizzazione tecnica.

Giorgio è stato un autore, un pioniere del cinema indipendente, un amico leale e corretto, una persona che sapeva alternare momenti di grande serietà professionale, competenza e senso del dovere ad altri in cui smorzava le tensioni con battute ironiche e divertenti.
Di lui non possiamo far a meno di ricordare l’estrema correttezza e profondità d’ animo. La sua immagine è, almeno per noi, legata a quella della moglie Vivian, sempre al suo fianco negli impegni istituzionali (entrambi hanno fatto parte per molti anni del consiglio direttivo Fedic). Insieme con allegria, determinazione, competenza hanno condiviso interessi culturali che li hanno portati in giro per l’Italia per festival ed eventi.
Giorgio e Vivian ci hanno spesso raccontato dei loro lunghi viaggi, in particolare in Spagna.
Anche loro come noi erano sempre insieme, tanto che qualcuno li indicava come ” i Sabbatini” con buona pace di Vivian che sorrideva di tale definizione.

Come delegazione Fedic, abbiamo condiviso con loro l’esperienza Unica a San Pietroburgo, di cui facevano parte anche Rossana Molinatti e Rolf Mandolesi.
Ecco ci piace pensare che oggi questi tre ragazzi siano di nuovo insieme, ognuno con la propria strumentazione in mano, per mettere a fuoco ancora una volta immagini che diventeranno eterne.
Con grande affetto ricordiamo Giorgio e stringiamo in un sincero abbraccio Vivian.

Gianluca Castellini
LA VOCE DI GIORGIO

Un mese fa ci siamo sentiti. Io, sapendo che non stavi bene. Tu, consapevole del forte dolore, ma con vivace entusiasmo per la nuova proposta. “Giorgio, dissi, che ne dici di realizzare un documentario su Pierpaolo Pasolini? Sai, nel 2022 ci sarà il centenario dalla sua nascita!” Nemmeno il tempo di terminare la domanda: “Gianluca che dici, lo impostiamo come quello di Giulietta Masina? Dammi un pochino di tempo in più, in base anche a come sto’.  (Ti avrei voluto dare almeno altri dieci anni per completare il lavoro.) Poi hai aggiunto: E’ meglio la voce narrante dei sottotitoli? Che ne dici? Io non osavo chiederlo, perché sapevo che le tue forze non erano al meglio, ma colsi quell’invito come la migliore soluzione possibile.
“Giorgio, sarebbe fantastico, il racconto di Pasolini con la tua voce!” Si la tua voce, voglio proprio parlare di quella. Un tono mai sopra le righe anche quando eri contrariato di fronte ad alcune decisioni del Consiglio. Anche quando ti accaloravi, ma con grande rispetto e con il piglio di chi è disposto ad ascoltarti, anche se la pensavi in modo diverso. Eri felice quando hai saputo che il tuo documentario su Giulietta Masina era stato richiesto dal Comune di San Giorgio in Piano, (città Natale di Giulietta).

Ti dissi che grazie al documentario, Fedic era riuscita nell’intento di creare un evento assieme al Cinit, colmando quel vuoto tanto richiesto dal Ministero. Con solita eleganza e con un filo di voce, mostrasti di essere onorato per il risultato raggiunto. Sentirò la tua mancanza e ogni tanto riascolterò la tua voce, riguardandomi gli ultimi tre documentari che mi hai donato. Continua a parlare caro Giorgio e a raccontare ciò che noi non possiamo vedere. Gianluca

 

Maria Pia Cinelli
UNA PERSONA CHE SI È SPESA MOLTO PER MANTENERE ALTO IL PROFILO DELLA FEDIC

Anche nel 2021 alla Fedic non sono stati risparmiati lutti. Agli scomparsi, dopo l’amico Rolf Mandolesi, a fine anno si è aggiunta un’altra figura storica della federazione.
Giorgio Sabbatini lo ricordo a Filmvideo, con la sua faccia d’attore, il suo fare gentile e discreto, accanto alla moglie Vivian dall’allegria contagiosa.
Pur senza una conoscenza approfondita abbiamo comunque avuto qualche occasione di parlare di film, conversazioni sempre molto stimolanti che tradivano una solida competenza cinefila unita all’amore per la settima arte, come ben mostrava il suo mitico “Videogiornale” in apertura delle proiezioni a Montecatini. Grazie a “Corti di Corte” del cineclub pisano ho in seguito avuto modo di apprezzarne anche le doti registiche.

Giorgio Sabbatini fa parte di coloro che si sono spesi per mantenere alto il profilo dell’associazione, in forza di una passione che si auspica non vada perduta nelle nuove leve.
Un abbraccio alla Fedic che piange il socio e l’amico e un abbraccio ancora più grande alla famiglia, che piange l’affetto di una vita.

 

Pierantonio Leidi
UN CARISSIMO AMICO E COLLABORATORE DEL NOSTRO CLUB CI HA LASCIATO: GIORGIO SABBATINI …

GIORGIO SABBATINI è stato un colpo al cuore! La notizia, che non avremmo voluto ricevere, è giunta in mattinata, oggi 24 dicembre 2021, triste vigilia del Santo Natale. Rimaniamo increduli nell’apprendere che Giorgio ha lasciato questo mondo, ma per noi che abbiamo conosciuto l’uomo, con il suo gioviale carattere, il suo sorriso amichevole, la sua levatura morale, per non parlare della verve artistica, della sempre spontanea e pronta disponibilità, della sua collaborazione a tutti i livelli, del suo essere persona dalle molteplici qualità… per coloro che lo hanno incontrato nelle assemblee e in tante altre occasioni, ebbene Giorgio rimarrà vivo nei nostri cuori e nell’intimo dei nostri pensieri. Difficilmente ci rassegneremo all’idea di non potergli più parlare e condividere con lui gioie, entusiasmi, momenti belli della vita, per la quale ogni essere umano lotta giorno dopo giorno.

La sua “ultima presenza” a BERGAMO quale RELATORE del  29.04.2017 de: Il Cinema SPERIMENTALE nella produzione “creativa”: le esperienze dei soci nei  vari Cineclub tra rassegne e concorsi  (FEDIC), a cura di Giorgio Sabbatini, presidente Cine Club Piemonte, Autore opere sperimentali – Responsabile del mensile Nuovo FEDIC NOTIZIE. Selezione con “Pensieri sull’abisso” di Tito Spini e “Sette minuti” di Paolo Capoferri + video di Giorgio SABBATINI

 

Roberto Merlino
CON GIORGIO IN CONSIGLIO DIRETTIVO, AI FESTIVAL FEDIC E ALLO STAGE DI CORTE TRIPOLI CINEMATOGRAFICA

Con la scomparsa di Giorgio Sabbatini la FEDIC perde un’altra delle sue figure storiche e qualificanti, non solo per le qualità autoriali, ma anche per la costante presenza nel dibattito propositivo e costruttivo.
Ho conosciuto Giorgio circa trent’anni fa, come valido Autore di film, sempre impegnati e mai banali. Ancor di più ci siamo frequentati in ambito di Consiglio FEDIC, dove ho avuto modo di apprezzare la sua razionalità e intelligenza. In virtù della stima acquisita l’ho fortemente voluto all’interno del Consiglio FEDIC, assieme alla moglie Vivian, quando mi è stato chiesto di fare il Presidente. E’ così che abbiamo lavorato in piena armonia per tre anni.
Ma il nostro rapporto è andato oltre e, per qualche anno, abbiamo portato avanti una simpatica e costruttiva collaborazione: i Soci del nostro Cineclub (Corte Tripoli Cinematografica) erano chiamati a visionare i corti del suo Cineclub (Piemonte), commentarli, valutarli e votarli.

Giorgio Sabbatini con Roberto Merlino

C’erano poi gli appuntamenti festivalieri (specie Montecatini, Forlì e San Giovanni Valdarno), che rappresentavano una bella occasione per ritrovarsi, discutere dei film visti, delle prospettive del nostro cinema, della politica FEDIC, ecc. Con Giorgio era sempre interessante discutere, anche perché, oltre a una solida preparazione tecnica e “canonica”, amava sperimentare e cercare nuove vie di comunicazione, rendendolo permeabile a 360° verso ogni “tipo” di cortometraggio.
Come non ricordare, infine, le sue partecipazioni -con Vivian- allo Stage Nazionale FEDIC, disponibile e collaborativo sia con i docenti, sia con i compagni di corso, che avevano in lui un sicuro punto di riferimento.

Foto di gruppo allo Stage FEDIC

Assieme a tutta Corte Tripoli Cinematografica (molti dei nostri Soci lo hanno conosciuto personalmente) mi unisco al dolore di Vivian, della famiglia e di tutti coloro che lo ricordano con affetto.

 

Maurizio Palmieri
UN BAMBINO ALLE PRESE CON IL SUO GIOCATTOLO PREFERITO

Ho incontrato Giorgio per la prima volta ad un Consiglio FEDIC, ma ho imparato a conoscerlo in occasione della sua partecipazione a due Stage Nazionali FEDIC: una passione per il cinema e una gioia nel fare cinema. Mi emoziona sempre il ricordo di Giorgio che, nonostante alcune difficoltà fisiche e con qualche apprensione da parte di Vivian, insisteva ad indossare lo spallaccio con la videocamera: indossato la spallaccio e iniziate le riprese, mi è sembrato di vedere un bambino alle prese con il suo giocattolo preferito! Già… un bambino, forse è proprio questo lo spirito che dovremmo conservare nella vita!
Grazie Giorgio per averci testimoniato il bambino che è in te.

14° Stage Nazionale FEDIC 2016

 

Jacqueline e Günther da Merano

 

UM UOMO DI GRANDE STATURA CULTURALE E ATTIVO COME SE AVESSE L’ARGENTO VIVO ADDOSSO

Ciao Giorgio
Giorgio e Vivian: a Montecatini Terme mi vennero indicati come quello che fa il cinegiornale e che sta in mezzo a videoregistratori e attrezzature tecniche di dimensioni gigantesche, lo troverai lì al San Marco, e Vivian la identifichi subito, è quella bella signora dalla carnagione scura. Impensabile ora vedere l’una senza l’altro. Questo fu il nostro primo impatto con i “Sabbatini” di Torino ai tempi in cui Montecatini Terme durava una settimana, e c’era da gestire l’ufficio ospitalità, gli ospiti internazionali, da tradurre e da correre da un albergo all’altro. E in mezzo c’era quest’uomo, di grande statura culturale e attivo come se avesse l’argento vivo addosso. Il nostro tramite erano Nori e Rolf Mandolesi. Ci siamo conosciuti più da vicino in occasione di qualche concorso UNICA (ai quali Giorgio con Vivian hanno partecipato spesso e volentieri) e di San Giovanni Valdarno. E non ultimo grazie ai film di Giorgio, che era uno dei pochi autori che amava sperimentare, ma non per il gusto di fare esperimenti. I suoi esperimenti fondavano su una solida base culturale, un’attenta ricerca di immagini, e la capacità di unire quanto raccolto al proprio girato, arricchendo le immagini con commenti ricavati dal proprio vissuto.
Impossibile pensare di vedere i “Sabbatini” monchi. Ma questa è la realtà, Giorgio ora discute altrove l’attualità, di film, di quanto il digitale trasforma il nostro vivere il cinema.

I “Sabbatini” con Jacqueline, Günther e Rossana Molinatti

Giorgio con i suoi film (e naturalmente Vivian) sono stati più volte a Merano ospiti del cineclub per una serata pubblica, l’ultima è stata nel 2018, mi sembra ieri che passeggiavamo sotto il piacevole novembrino di Merano dopo una serata non proprio gremita di gente, ma andava bene così. Fu allora che ci rendemmo conto della profondità di animo di Giorgio, del suo essere immediato, pratico e gioviale. Del suo amore per la cultura, del suo sottile senso dell’umorismo, con la battuta giusta al momento giusto, sempre raffinata e elegante.
Caro Giorgio, ci mancherei in molti frangenti. Ci mancherai con il tuo atteggiamento propositivo e orientato alle soluzioni, ci mancherà quel tuo sorriso da ragazzo perbene, ammiccante al punto giusto. Mancherà una voce importante in FEDIC e nel nostro mondo di cinema indipendente.
A Vivian e a Paolo mancherà il compagno di vita e un padre, nonché il nonno.
Riposa in pace e saluta chi ci ha preceduti.

 

Anna Quarzi
CON GIORGIO, MOMENTI DA NON DIMENTICARE

Per me Giorgio Sabbatini era e resterà il rappresentante della migliore Federazione Italiana dei Cineclub che ho conosciuto. Ne incarnava i valori fondanti come quello di considerare cinema, in tutte le sue forme, uno strumento per leggere e interpretare la realtà, per approfondire, per far “pensare”. E Giorgio lo ha fatto realizzando lavori di tipo narrativo che affrontavano tematiche storico sociali, lavori sperimentali usando diverse tecnologie all’avanguardia, ha realizzato video d’arte con la consapevolezza che l’immagine deve saper comunicare, coinvolgere e soprattutto suscitare emozioni.

Abbiamo lavorato a stretto gomito per diversi anni nell’organizzazione del festival di Montecatini. Non potrò dimenticare le lunghe ore passate a costruire, discutere, a ridere insieme, a dimenticare la stanchezza presi dalla passione che ci accomunava per il cinema e anche per l’allora nostra Federazione.
Credo che veramente tutti coloro che l’hanno conosciuto non possono non aver apprezzato le sue qualità: la particolare sensibilità, l’attenzione disinteressata agli altri, l’ironia che possiamo definire gentile priva di sarcasmo.
Ciao Giorgio, sono grata di averti conosciuto e di aver condiviso con te e con Vivian momenti importanti di vita che non potrò dimenticare.

 

Giorgio Ricci
LA MORTE NON METTE FINE ALLA STIMA E ALL’AMICIZIA

Scrivo queste righe 36 ore dopo che Giorgio ci ha temporaneamente lasciati. Sapevo già fa tempo che questo sarebbe accaduto e per questo motivo in questi mesi con Giorgio ci siamo sentiti molto spesso al telefono. L’ho trovato sempre al lavoro davanti al p c ottimista anche davanti al dolore che si faceva sempre più insistente e forte.

Giorgio Sabbatini con Giorgio Ricci

Mai un segno di cedimento fino al giorno prima di essere ricoverato ma sempre coerente e leale come l’ho conosciuto più di venti anni fa. Abbiamo spesso condiviso opinioni e pareri così come alcune volte ci siamo trovati lontani nelle opinioni e nei pareri ma sempre rispettosi l’uno delle opinioni dell’altro.  Sempre vicino alla FEDIC i cui interessi sono stati l’obiettivo da raggiungere. Conoscitore dell’arte di fare cinema e generoso nel porgerla agli altri. Ho imparato a stimare Giorgio e ad affezionarmi a lui al punto che il pensiero della sua condizione ha accompagnato le giornate e le notti di questi mesi del 2021 e i contatti telefonici quasi giornalieri ci hanno portato anche a conoscerci meglio spaziando, nei discorsi, dal fare cinema alla considerazione che l’uomo ha, nei tempi che viviamo, del prossimo.
Questi momenti mi mancheranno: mi mancherà la consapevolezza che un Uomo come Giorgio non si incontra tutti i giorni e gli sono grato per avermi concesso di essergli vicino fino alla fine.
Anche a lui dico ciò che ho detto agli amici che mi hanno preceduto in quel celeste club in cui spero di essere accolto: Caro Giorgio ora che le tue sofferenze sono finite avrai la possibilità di discutere a tempo pieno e serenamente di cinema con gli altri amici della FEDIC che ci hanno preceduto.
La mia ammirazione e un forte abbraccio di gratitudine e di incoraggiamento va alla fedele compagna di vita e amica di Giorgio, nella speranza che Vivian rimanga vicina al mondo FEDIC al quale sempre insieme con Giorgio ha instancabilmente dato tanto.

 

Beppe Rizzo
NOTIZIA DA UN COLPO AL CUORE

E’ stato un colpo al cuore! La notizia, che non avremmo voluto ricevere, è giunta in mattinata, oggi 24 dicembre 2021, triste vigilia del Santo Natale. Rimaniamo increduli nell’apprendere che Giorgio ha lasciato questo mondo, ma per noi che  abbiamo conosciuto l’uomo, con il suo gioviale carattere, il suo sorriso amichevole, la sua levatura morale, per non parlare della  verve artistica, della sempre spontanea e pronta disponibilità, della sua collaborazione a tutti i livelli, del suo essere persona dalle molteplici qualità… per coloro che lo hanno incontrato nelle assemblee e in tante altre occasioni, ebbene Giorgio rimarrà vivo nei nostri cuori e nell’intimo dei nostri  pensieri. Difficilmente ci rassegneremo all’idea di non potergli più parlare e condividere con lui gioie, entusiasmi, momenti belli della vita, per la quale ogni essere umano lotta giorno dopo giorno. Cesare Pavese, che preferì la morte e non la vita, aveva ben capito che passare ad altra dimensione non significava recidere i legami col mondo dei vivi, poiché diceva: “L’uomo mortale non ha che questo d’immortale, il ricordo che porta, il ricordo che lascia”.

Giorgio Sabbatini con Beppe Rizzo

Quando Marino Borgogni, altra pietra miliare della nostra federazione, si congedò per sempre da noi, a chi sarebbe potuto andare il compito di proseguire l’arduo impegno del “Fedic Notizie” se non a Giorgio? Il quale assunse il faticoso incarico che espletò per diversi anni fino a quando le sue forze fisiche unite ai molteplici impegni che aveva sempre  voluto assumere, non gli permisero di continuare a dedicarsi al notiziario tanto apprezzato da noi tutti appartenenti alla grande famiglia del Sodalizio. Giorgio conosceva i segreti del buon cinema. I “plot” di tutte le sue opere filmiche sono incentrati su argomenti concernenti i drammi della vita, le delusioni, le amarezze, ma anche i sogni e i successi.
Molti anni fa aveva organizzato un incontro nel suo Cineclub dedicato alle mie opere filmiche. Mi trovai in mezzo a soci competenti e appassionati e potei constatare che ogni dettaglio per la riuscita della serata era stato previsto da Giorgio che condusse il dibattito come meglio non ci si sarebbe potuto aspettare.
Rimane per noi una profonda angoscia non potergli più parlare, chiedergli consigli per risolvere le nostre incompetenze tecniche sui montaggi, ricevere le sue risposte sempre pronte e puntuali: e lui trovava sempre una soluzione a tutto. Ci viene a mancare quella sua voce calda e confortevole, quel suo saper usare l’aggettivo giusto, quel suo scrivere da uomo intelligente, con quella  capacità innata di saper affrontare con competenza gli “incidenti di percorso” che mai mancano nel vivere quotidiano.
Questo e tanto altro era Giorgio per noi e adesso, noi tutti della Fedic, diciamo all’amata compagna della sua vita: “Vivian, hai avuto al tuo fianco un uomo splendido, uomo di vita esemplare, quella stessa vita a cui tutti restiamo aggrappati e che un giorno dovremo consegnare ai posteri”.
E’ con l’angoscia nel cuore che scrivo queste righe a ricordo affettuoso di un caro Amico che, oltre a lasciare il suo cammino terreno, lascia un vuoto che mai potrà essere colmato.
Amico Giorgio carissimo e fratello, ti ricorderò fino al giorno in cui anch’io ti raggiungerò per continuare a discutere del metodo Stanislaskij, del piano sequenza, della pista sonora, dei dialoghi…di Cinema. Nel frattempo, il tuo ricordo mi aiuterà ad affrontare il tempo che ancora mi trattiene su questa terra. Ciao, Giorgio.

 

Marco Rosati
UN UOMO CON UNO SGUARDO DIVERSO

Una cara persona con la quale era bello parlare di cinema. E lui spiccava su tutti per la sua voglia di andare oltre, di proporre uno sguardo diverso e c’è sempre riuscito in ogni sua opera. L’ultima volta che ci siamo parlati, a Montecatini, lui presentava il suo documentario su Fellini e venne incontro alla mia volontà di vederlo, inviandomi i dvd di questa sua opera.

Gentile, disponibile, un passo sempre avanti. Se mi scorrono nella memoria i suoi film, rimane il messaggio sociale, l’attenzione per le piccole cose di ogni giorno, la sua passione per il cinema. La stessa passione che con mio grande piacere ci ha fatti incontrare, rimanendo per sempre. Ciao Giorgio.

 

Claudio Serra
QUELLA SERATA AL CINECLUB FOTOVIDEO GENOVA

Il 26 gennaio 2015 Giorgio, insieme a Vivian, sono stati ospiti presso il Cineclub Fotovideo Genova ed i soci hanno potuto apprezzare e commentare alcuni suoi lavori: “La sedia”, “La finestra”, “La brioche”, “Trasparenze”, “Tre fogli”.

Giorgio Sabbatini con Mario Ciampolini

La percezione che avevamo intuito alla proiezione del film di Giorgio Sabbatini su Anna Frank nell’ambito del Festival “La Lanterna” è stata confermata e arricchita dalla visione dei suoi cinque lavori che abbiamo potuto vedere in quella serata a lui dedicata. Si tratta di un autore che ama dedicarsi al cinema da lui definito “alternativo” e senza dubbio quello che abbiamo visto trova piena corrispondenza in detta definizione. Per raggiungere questo obiettivo si avvale del mezzo elettronico sfruttandone le potenzialità senza l’abuso che alcuni ne fanno nell’illusione di dimostrare una creatività che non nasce dall’idea ma dall’elettronica. Con questo intendimento Sabbatini ha avviato un percorso di ricerca sperimentale, chiaramente deducibile dai filmati proiettati nella serata.

Una foto della serata: in primo piano Claudio Serra

Nel dibattito successivo alla proiezione non sono mancati i commenti favorevoli da parte del pubblico. In particolare il socio Castelli che si autodefinisce un astrattista, ha apprezzato i lavori di Sabbatini per l’impiego degli effetti.

 

 

IMMAGINI-RICORDO

Giorgio Sabbatini a “Valdarno Cinema FEDIC” durante un Incontro con gli Autori condotto dal regista Tonino Valerii
Giorgio Sabbatini con il regista Giuseppe Ferlito

 

Giorgio Sabbatini con Marino Borgogni

 

 In questo numero di “Fedic Magazine” lo hanno ricordato con delle foto Giacomo Bernardi, Lorenzo Caravello e Laura Biggi, Alessandro Casola, Giuseppe Ippolito, Pierantonio Leidi, Salvatore Occhipinti, Maurizio Palmieri, Jacqueline Pante e Gunter Haller, Giorgio Ricci, Claudio Serra, e Vivian Tullio.