Addio a Paolo Micalizzi, una vita dedicata al Cinema

Addio a Paolo Micalizzi, una vita dedicata al Cinema
Paolo Micalizzi

La Fedic – Federazione Italiana dei Cineclub – esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Paolo Micalizzi, socio storico e figura di spicco nel panorama cinematografico nazionale. Con la sua dipartita, perdiamo non solo un membro devoto della nostra comunità, ma un intellettuale che ha dedicato la sua vita alla diffusione e alla promozione del cinema, in particolare di quello ferrarese. La sua passione, il suo impegno e la sua generosità lasciano un segno indelebile nella storia della nostra Federazione e del cinema italiano. Il suo contributo alla crescita della Fedic, in qualità di direttore artistico di Italia Film Fedic, insieme a Gianluca Castellini, ha reso indimenticabili le iniziative dedicate al cinema indipendente e ai registi emergenti, rafforzando il legame tra la Federazione e la cultura cinematografica di qualità.

Micalizzi è stato un punto di riferimento non solo per la Fedic, ma per l’intero mondo del giornalismo culturale e della critica cinematografica. Nato a Reggio Calabria nel 1938, si trasferì a Ferrara nel 1958, dove avviò una straordinaria carriera come critico cinematografico, iniziando con la Gazzetta Padana e continuando poi con collaborazioni di lungo corso con Il Resto del Carlino e La Voce di Ferrara e Comacchio. Le sue recensioni e articoli rappresentavano finestre sul mondo del cinema, permettendo ai lettori di cogliere sfumature e dettagli che solo un grande conoscitore della settima arte come lui poteva mettere in luce.

La sua passione per il cinema e la sua instancabile attività di ricerca lo hanno portato a scrivere numerosi libri fondamentali per comprendere la cinematografia ferrarese e italiana. Tra i suoi lavori più noti ricordiamo le biografie di Florestano Vancini, Carlo Rambaldi e Antonio Sturla, oltre a opere chiave come Ossessione e il Neorealismo, Al di là e al di qua delle nuvole. Ferrara nel cinema, Là dove scende il fiume. Il Po e il cinema, e i suoi studi sul western all’italiana. Attraverso queste opere, Micalizzi ha restituito la dignità e l’importanza storica a molte produzioni e figure artistiche, che altrimenti sarebbero rimaste nascoste nelle pieghe della storia.

Il suo lavoro non si è mai fermato: fino agli ultimi giorni, Micalizzi era impegnato in numerose iniziative culturali. Solo poche ore prima della sua improvvisa scomparsa, stava preparando un evento celebrativo per il 50° anniversario del film Amore amaro di Florestano Vancini, uno dei registi ferraresi che più stimava e con il quale ha avuto un rapporto di profonda amicizia e collaborazione. La sua scomparsa priva Ferrara di una delle sue voci più autorevoli nel campo del cinema, e l’intera comunità cinematografica italiana di una guida intellettuale di rara sensibilità.

Nel corso della sua lunga carriera, Paolo Micalizzi ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Nel 2022, gli è stato conferito il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, un’onorificenza che suggella il suo immenso contributo alla cultura italiana. Ma la sua carriera è stata anche costellata di premi legati al cinema: per oltre 25 anni, Micalizzi ha curato il Premio Fedic alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dando voce e visibilità a giovani registi e cineasti indipendenti. La sua direzione del Forum Fedic per oltre due decenni ha rafforzato ulteriormente il ruolo della Federazione nella promozione del cinema di qualità, sia a livello nazionale che internazionale.

Come ha sottolineato il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, “Paolo Micalizzi è stata una vera enciclopedia del cinema italiano e ferrarese, ha fatto dei propri talenti e delle proprie passioni un’autentica ragione di vita”. Questo riassume perfettamente l’essenza di un uomo che ha speso la sua vita al servizio della settima arte, trasformando la critica cinematografica in un’esperienza di sogno e riflessione per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di leggerlo o di ascoltarlo.

La Fedic, così come la città di Ferrara e l’intero mondo culturale italiano, piangono oggi una figura ineguagliabile, un maestro del giornalismo cinematografico e un instancabile promotore della cultura. Il suo ricordo e la sua eredità continueranno a vivere attraverso le sue opere e le innumerevoli persone che ha ispirato durante il suo cammino.