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UN LIBRO E UN VIDEO PER GIULIETTA MASINA

di Paolo Micalizzi

A San Giorgio di Piano, paese natio di Giulietta Masina, sabato 20 novembre, per iniziativa del Comune e del Rotary Club Giulietta Masina ha avuto luogo la presentazione del libro “Lo spirito di Giulietta, storia di un’antidiva” di Fulvio Fulvi (Edizioni La Fronda, Milano), giornalista del Quotidiano “Avvenire”. La manifestazione è stata realizzata con la collaborazione delle associazioni di cultura cinematografica Cinit – Cineforum (rappresentata da Giuseppe Barbanti), Fedic -Federazione Italiana dei Cineclub e Festival Internazionale Sedicicorto di Forlì, rappresentati da Paolo Micalizzi, critico e storico del Cinema nonché responsabile di Fedic Cinema.
E’ stato lui che nell’occasione ha presentato il documentario di Giorgio Sabbatini, filmmaker storico della Fedic, realizzato per Sedicicorto di Forlì dove è stato proiettato nell’ultima edizione di quel Festival. Un titolo molto semplice quello del Video di Giorgio Sabbatini, “Giulietta Masina” appunto, evidenziando anche così la semplicità di un personaggio che ha conquistato il cuore degli spettatori di tutto il mondo. Un video che parte ricordando, con alcune foto e didascalie, dai natali e dalle prime fasi di vita di Giulietta Masina e che continua col mostrare sequenze di alcuni film che ne hanno contraddistinto la prestigiosa carriera. Sequenze molto significative dei film interpretati, in cui la si vede anche al fianco di grandi protagonisti del cinema, dove è diretta da grandi registi del cinema italiano ed europeo.

Fulvio Fulvi presenta il suo libro su Giulietta Masina

Parlando di Giorgio Sabbatini chi scrive ha evidenziato come esso sia un filmmaker storico della Fedic, Presidente del Cineclub Piemonte di Torino, che ha al suo attivo una sessantina di opere che gli hanno fatto ottenere un ricco palmares di premi, a livello nazionale ed internazionale: opere in 8, super8 e 16 millimetri e in varie forme digitali. Il suo primo film a soggetto risale al 1961, si intitola “Illusione” ed è una storia basata sulle difficoltà incontrate da una persona nel modificare la propria situazione sociale. Il suo cinema si sviluppa infatti, soprattutto su temi sociali ed esistenziali dell’umanità. Sono opere per le quali spesso scrive musiche originali poiché la musica è un’altra sua passione. E continuando a parlare del suo Video su Giulietta Masina ha precisato che le sequenze che Sabbatini mostra   iniziano con una relativa al film di Alberto Lattuada “Senza pietà” (1948) che le è valso all’attrice un Nastro d’Argento. Un personaggio il suo pieno di umanità che va a trovare in ospedale Carla Del Poggio che nell’inferno della pineta di Tombolo, durante la seconda guerra mondiale si era cacciata in un giro di droga e prostituzione e verrà ferita mortalmente in uno scontro.
E pieni d’umanità sono altri personaggi che vedremo in altri film. In “Luci del varietà” (1950) co-diretto da Alberto Lattuada e Federico Fellini, suo marito, la vediamo perdonare e dare dei soldi a Peppino De Filippo, malgrado lui l’avesse tradita con un’altra ballerina: è il film con il quale già si distingue per aver ottenuto un Nastro d’Argento come miglior attrice non protagonista. In “Europa 51” (1952) di Roberto Rossellini è la vedova con prole che diventa amica della moglie di un diplomatico (Ingrid Bergman) che dopo il suicidio del figlioletto che si sentiva trascurato si dedica ad attività sociali.
Nel documentario di Giorgio Sabbatini anche una significativa Sequenza del film “La strada” (1954) di Federico Fellini, film che la consacrò a livello internazionale. La vediamo nella figura clownesca e innocente di Gelsomina, con Anthony Quinn, il rude Zampanò al quale lei era stata venduta dalla madre e con il quale girava le piazze dei Paesi dove lui si esibiva da giocoliere ed uomo forzuto. Ma anche del film “Il bidone” (1955) insieme a Richard Basehart, al quale rimprovera perché è in un giro di ladri. E poi l’ingenua prostituta di “Le notti di Cabiria” (1957) con il quale conquista la Palma d’Oro al Festival di Cannes ed un Nastro d’Argento come attrice protagonista. La vediamo mentre perdona Francòis Périer del quale si era innamorata mentre lui, in effetti, tendeva a toglierle il suo denaro e per questo, come vediamo nel finale del film, voleva gettarla nel lago durante una gita.  Poi, “Nella città l’inferno” (1959) di Renato Castellani dove la vediamo a confronto con un mostro sacro di attrice come Anna Magnani distinguendosi per la sua umanità.

Un momento della presentazione del Video di Sabbatini al Rotary Club “Giulietta Masina”

Il viaggio di Giorgio Sabbatini nell’Omaggio a Giulietta Masina prosegue con altri film diretti dal marito Federico Fellini, molto famosi, come “Giulietta degli Spiriti” (1965) di cui nella sua ricerca scopre il making off in cui il Maestro le dà indicazioni circa il ruolo che ricopre che poi vedremo in una bella sequenza. Ed anche in “Ginger e Fred” (1986) con il quale conclude la sua attività artistica con Fellini, dove la vediamo duettare, esibendosi anche come ballerina, con Marcello Mastroianni, suo partner nell’avanspettacolo e famosi negli anni Quaranta nell’imitazione di Ginger Rogers e Fred Astaire, ritrovatisi dopo tanti anni per un programma televisivo. Ed in questa ricerca, molto valore ha anche il portare alla ribalta film interpretati da Giulietta Masina poco conosciuti, come “Fortunella” (1958) di Edoardo De Filippo interpretato con Alberto Sordi, “Camilla” (1976), sceneggiato televisivo di Sandro Bolchi, “Frau Holle -La Signora della neve” di Jurai Jakubisco e “Un giorno forse” (1991) di Jean-Luis Bertucelli con il quale si congeda dallo schermo lasciando, come scrive anche Giorgio Sabbatini, un’impronta indelebile nel Cinema.
Un grande Omaggio a Giulietta Masina è anche il libro del giornalista e scrittore Fulvio Fulvi intitolato “Lo spirito di Giulietta Masina, storia di un’antidiva”.
Il libro riferisce, oltre ai grandi successi che l’hanno legato al marito Federico Fellini, alcuni aspetti autentici, spesso nascosti, della personalità dell’attrice.  Che emergono anche dalle testimonianze raccolte in interviste a parenti ed amici. Nel libro di Fulvi vi è anche una doverosa rivalutazione della donna e dell’attrice, sottolineando che tanti originali sviluppi della vena creativa di Fellini siano derivati dalla sua presenza a fianco del marito.  Sono poi approfonditi anche i rapporti con Anna Magnani, segnati spesso da momenti di tensione.