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ADDIO A DUE AMICI DELLA FEDIC: CLAUDIO BERTIERI E VITTORIO BOARINI

di Paolo Micalizzi

In questo mese dobbiamo registrare la tristissima notizia, almeno per me che ho vissuto con loro tanti bei momenti di cinema, della scomparsa di Claudio Bertieri, Vittorio Boarini e Giorgio Sabbatini, scomparso proprio alla vigilia di Natale dopo una lunga e dolorosa malattia. Giorgio, che era molto conosciuto ed amato nella FEDIC odierna, lo ricordo anche in questo numero di Fedic Magazine, riservandomi di dedicargli uno Speciale nel mese di Gennaio 2022 dopo aver ricevuto le testimonianze di chi lo ha conosciuto ed intende rendergli Omaggio.
Claudio Bertieri è stato un critico cinematografico che ha frequentato la Fedic sin dagli inizi e ne è stato protagonista sia come critico cinematografico che da Presidente di Convegni ma anche di co-direttore del Festival di Montecatini e di giurato di Festival come Valdarno Cinema Fedic, ed altri.

Claudio Bertieri

 

Ha presieduto anche lo storico Convegno di Bergamo del 1960 che diede una svolta decisiva alla Fedic facendo superare il concetto di cinema d’amatore con quello di filmmaker indipendente. Non solo l’ha presieduto ma anche strutturato su incarico di Paolo Capoferri, allora Presidente del Cineclub Bergamo che l’aveva promosso. Pensato, come ha avuto modo di scrivere, nei suoi aspetti principali: i temi su cui dibattere, scelta dei relatori, occasioni di spettacolo da affiancare, persone da invitare. Ed ha pensato anche a chiedere le relazioni di base per distribuirle in precedenza alle persone che sarebbero intervenute onde averne un’anticipata conoscenza e giusti spazi di riflessione. Una visione da organizzatore che vuole ottenere dal Convegno risultati utili e non fare di quell’Evento soltanto un’occasione che non lascia nessuna traccia utile, E la traccia utile la lasciò come ho letto negli Atti ma anche nelle relazioni preparatorie, rammaricandomi di non avervi partecipato perché proprio in quell’anno stavo entrando nella Fedic, iniziando un’avventura che ancora proseguo con passione.
Circa il Convegno di Bergamo esso ha funzionato da stimolo per iniziative successivamente assunte in ambito Fedic da diversi circoli. Ed è servito da stimolo per il futuro di un cinema indipendente, come poteva essere considerato quello dei filmmaker Fedic, superando quel concetto di cineamatorismo con il quale il movimento era nato.
Chi scrive ha vissuto tanti momenti di Festival del Cinema, non solo quelli della Fedic, insieme a Claudio. Ma anche tanti momenti conviviali che ancora ricorda. Come quello ad Arquà Petrarca in occasione di uno dei Festival sull’Inchiesta filmata di Este, in cui si era a tavola con altri personaggi storici della critica cinematografica come Pietro (Pietrino) Bianchi e Giampaolo Bernagozzi con il quale mi recavo a quel Festival, passandomi a prendere a casa provenendo da Bologna. E ricorda i suoi precisi interventi ricchi di profonde analisi e di rievocazioni storiche.
“Aveva 96 anni e non ha mai smesso di lavorare, leggere, collaborare con amici, colleghi e istituzioni, sempre pronto a consigliare, guidare, aggiungere informazioni e punti di vista utili alla comprensione delle realtà culturali contemporanee, con generosità, intelligenza e originalità innegabili”, scrive la Fondazione Mario Novaro, che dirigeva insieme alla moglie Maria Novaro. Ricordando anche come nel corso della sua lunga vita, ha svolto un’intensa attività critica e saggistica per quotidiani, riviste, enciclopedie, enti culturali e istituzionali. Ricordando anche il suo essere un grande esperto di fumetti. L’ultimo suo volume, che mi ha generosamente regalato, è “Coming &Show: fumetti e Spettacolo”. Era tra i fondatori del Salone del Fumetto di Lucca, ma io lo ricordo anche come Direttore della Rivista “Il sergente Kirk”.
Tanti i suoi scritti sull’allora cinema d’amatore sulle riviste della Fedic, sui Cataloghi del Festival di Montecatini che mi capita spesso di leggere nelle mie ricerche di studioso di cinema. Ma a anche di Olbia, diretto da Piero Livi. Li leggerò ancora più volentieri poiché mi ricorderanno un eccellente critico ed un gran Signore. Ciao Claudio.
Purtroppo devo dare l’ultimo saluto insieme alla Fedic, anche ad un altro amico. Mi riferisco a Vittorio Boarini, scomparso all’improvviso alla soglia degli 86 anni, mentre brindava con amici in un Ristorante.
Una morte che lo ha colto in piena allegria, così come in piena allegria ed entusiasmo prendevano vita tante iniziative da lui ideate. Io l’ho conosciuto negli anni ’60 alla Mostra del Cinema Libero di Porretta Terme, dove nel 1969 ne assunse la direzione, in cui si svolgevano degli Incontri che portavano alla conoscenza di autori indipendenti che hanno caratterizzato poi momenti importanti del cinema, non solo italiano. A Porretta Vittorio riuscì a portare anche l’anteprima di “Ultimo tango a Parigi” del giovane Bernardo Bertolucci seguendone successivamente le tristi vicende che portarono il film al rogo e battendosi a lungo per ridargli vita.  Dall’esperienza della Mostra di Porretta nacque a Bologna, nell’ambito della Cineteca, “Il Cinema Ritrovato” di cui assunse la direzione, lasciando poi il testimone, dopo aver raggiunto il limite di età di 65 anni, a Gianluca Farinelli che le sta portando avanti con grande capacità e passione.

Vittorio Boarini

Vittorio era un amico della Fedic che seguiva con attenzione nella sua evoluzione culturale, tanto che lo chiamai a far parte del Comitato Scientifico Fedic e vi aderì con convinzione dando tanti consigli anche per l’impostazione della nostra Cineteca. Era anche un collaboratore di Carte di Cinema online seguendo in particolare la Sezione Classici della Mostra di Venezia. Un cinema che amava in modo particolare e del quale discuteva con grande competenza e passione con cinefili, critici e pubblico interessato.  Di Vittorio mi rimarrà indelebile nella mente l’immagine di lui che dopo una lunga giornata di visione di film vedevo all’esterno dell’Albergo di Venezia, dove entrambi risiedevamo, e malgrado l’ora tarda aveva ancora voglia di parlare di cinema ed in particolare di qualche film visto. E con quale passione? Ciao. Vittorio.