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“PAOLO CHE PRESE IL TRENO” UN MIO DOCUMENTARIO: SU UN PROGETTO IN CORSO DI RICERCA

di Claudio Venanzini

Il documentario “Paolo che prese il treno” è stato inserito tra le fonti documentali della ricerca Forgotten Pages of Italian History: An Investigation into the Initiative ‘I Treni della Felicità’, through Interviews and Archival Research”.

Il regista Claudio Venanzini, socio del Fotocinevideoclub di Fano, lo ha realizzato nel 2017 assieme allo storico Giuseppe Scherpiani e Paolo Paluzzi, uno dei cosiddetti “Bambini di Cassino” che da Ferentino (FR) a bordo di uno di quei treni, arrivò a Pesaro e qui fu ospitato da una famiglia.

Il documentario racconta la sua storia.
Il progetto di ricerca ancora in corso di realizzazione, è una iniziativa finanziata dalla British Academy e curata dalla Dott.ssa Elena Anna Spagnuolo docente di italiano e ricercatrice presso la Aberystwyth University (Galles).

Chi volesse contribuire alla ricerca, può farlo inviando una mail a: eas17@aber.ac.uk .

Lo studio “…si occupa di investigare l’operazione nota come ‘I Treni della Felicità’, condotta in Italia tra il 1945 e il 1952. Nell’ambito di questa iniziativa, circa 70.000 bambini provenienti dal Sud Italia furono ospitati da famiglie dell’Emilia Romagna, delle Marche e della Toscana. Nonostante la sua importanza e rilevanza nel contesto della ricostruzione durante il dopoguerra italiano, l’iniziativa costituisce una delle pagine più dimenticate della storia Italiana e ha fino ad ora ricevuto poca attenzione in ambito accademico…”. (1)
Nell’ambito di tale ricerca, l’autore è stato quindi intervistato dalla Dott.ssa Spagnuolo.
Paolo racconta in prima persona la sua storia, che è stata vissuta anche da migliaia di altri bambini.
Il distacco dalla famiglia a soli due anni, ed i successivi ricordi del protagonista si legano e si intrecciano con uno degli episodi più tristemente noti della Seconda Guerra Mondiale: la Battaglia di Cassino e lo sfondamento della Linea Gustav.

La nuova vita del “Bambino di Cassino”, inizia nella Pesaro ancora ingombra di macerie. Qui Paolo “rinasce” e cresce, così come il piccolo borgo che lo ha accolto con grande solidarietà, nel dopoguerra si rialza e diventa città.
La narrazione si completa con immagini di repertorio originali e ricostruzioni filmiche, che inseriscono la vicenda nel contesto storico e sociale dell’epoca.

Il documentario è stato realizzato senza scopi commerciali, auto prodotto e senza avere ricevuto contributi economici. Nessuno dei partecipanti o delle Associazioni che hanno prestato la propria opera o struttura, ha percepito compensi.
(1) Dal “Participant Information sheet” redatto dall’Aberystwyth University “Paolo che prese il treno”.

Crediti:
Conduzione: Stefania Piovaticci
Narrazione e voce fuori campo: Chiara Rizzatti
La poesia è letta da: Domenico Vitali
Soggetto: Paolo Paluzzi, Claudio Venanzini
Sceneggiatura: Paolo Paluzzi, Giuseppe Scherpiani, Claudio Venanzini
Consulenza storica: Giuseppe Scherpiani
Regia: Claudio Venanzini
Il filmato è disponibile al sito: https://www.claudiovenanzini.it/film/paolo-che-prese-il-treno