Festival

UNA MOSTRA SU PIER PAOLO PASOLINI NELL’AMBITO DI UNICA 2023

di Paolo Micalizzi

In occasione di UNICA 2023 è stata allestita anche a Palazzo Bellini una bellissima Mostra su Pier Paolo Pasolini , che  chiuderà i battenti il 2 ottobre, realizzata  dal Cineclub Delta del Po in collaborazione con il collezionista Giuseppe Mallozzi e con la Fedic  nella ricorrenza dei cento anni della nascita del grande regista e scrittore Pier Paolo Pasolini . La Mostra è divisa in tre parti. In 90 pannelli viene ripercorso il rapporto di Pasolini con poeti, letterati, sceneggiatori, registi, scrittori, attori di origine emiliano- romagnola, una vasta rete di amicizie e collaborazioni che gli permisero di esprimere le sue opere in ogni campo, e che raggiunsero vette prestigiose. In “Riflessi emiliano – romagnoli” viene ripercorso il periodo bolognese di Pasolini e il rapporto che ebbe anche con alcuni personaggi ferraresi, Ad iniziare dalla collaborazione con Florestano Vancini per il  film “La lunga notte del ‘43”(1960) dove nella trama che ricostruisce l’eccidio nel muretto del Castello Estense vengono innestate tematiche pasoliniane con la polemica verso una borghesia incapace di prendere una posizione politica e l’interesse per l’evoluzione dei comportamenti sessuali  e dei rapporti di genere nell’Italia del dopoguerra. Pasolini considerava poi un “film bellissimo” il “Deserto rosso” di Michelangelo Antonioni. Scrisse. “Nel ‘Deserto rosso’ Antonioni non appiccica, come aveva fatto nei film precedenti, la sua visione del mondo a un contenuto vagamente sociologico (la nevrosi da alienazione) ma guarda il mondo attraverso gli occhi di una malattia che porta al tentativo di suicidio della donna (Monica Vitti).

Il taglio del nastro della Mostra su Pasolini: da sin. Carlo Menegatti, Rolf Leuenberger, Pier Luigi Negri, Lorenzo Caravello, Giuseppe Mallozzi

Attraverso questo meccanismo stilistico, continuava Pasolini, Antonioni ha liberato se stesso: ha potuto finalmente vedere il mondo coi “suoi” occhi, perché ha identificato la sua visione delirante di estetismo, con la visione di una nevrotica. Nei “fotogrammi di film”, a cura del gruppo fotografico del Cineclub Delta del Po (Enea Saladini, Diana Mancini, Massimo Stagni), troviamo poi immagini del film “La donna del fiume” (1955) di Mario Soldati con in primo piano Sophia Loren, ma anche immagini del film “Il giardino dei Finzi Contini” (1970) di Vittorio De Sica e di “Gli occhiali d’oro” (1987) di Giuliano Montaldo. Oltre a film di autori   Emiliano-romagnoli come, tra gli altri, Bernardo Bertolucci (Novecento), e Pupi Avati (La casa dalle finestre che ridono).