TESTIMONIANZE SULLE ESPERIENZE ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA
Impressioni di una appassionata di cinema
di Giulia Villani (Cineclub FEDIC Ferrara)
Ho pensato per giorni a come raccontare l’esperienza di una appassionata di cinema all’ultima edizione di Venezia 78 e, alla fine, ho deciso di partire letteralmente dell’inizio: dal titolo. La Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia è certamente quello che promette: un luogo fisico che raccoglie opere d’arte a due e tre dimensioni, capace di cogliere molteplici punti di vista e aprire la mente a mondi lontani e sconosciuti. La selezione offerta è sempre una ricerca mai fine a se stessa, sempre nuova e di oggettiva qualità. Il fatto che la mostra sia aperta ad esperti del settore ma anche al pubblico comune è un segno distintivo di questa iniziativa che valorizza lo spettatore stanco delle “pellicole da Blockbuster” e ansioso di vedere qualcosa di nuovo.
Per questo, entusiasta di essere riuscita ad accaparrarmi un posto in sala, nel buio e nel silenzio più completi, vicina ma non troppo a sconosciuti compagni di avventura, ho viaggiato con la mente e con la vista. Cosa mi è rimasto più impresso? Certamente la Roma onirica, surreale e fascista di Mainetti e del suo “Freaks Out”, un film inaspettatamente intenso e molto divertente che guarda ai modelli oltre oceano. Il talento strepitoso di Penèlope Cruz, Antonio Bandera e Oscar Martìnez nel divertentissimo “Competencia Oficial”, interpreti dissacranti, esilaranti e dall’ego smisurato della commedia metacinematografica che racconta il dietro le quinte di un set hollywoodiano. Il film urgente e struggente “L’Evénement”, pellicola francese che in modo crudo e violentemente sincero racconta un passato non così lontano, in cui l’aborto è pratica illegale e perseguita. E poi “Il buco”, un’operazione veramente difficile e coraggiosa che racconta della scoperta di una grotta nel Pollino nei primi anni “60. Non tutto più piacere, certo, ma tutto emoziona. Io, poi, ho avuto la fortuna di vivere questa esperienza con due compagni di avventura strepitosi, un po’ più grandi di me, ma entusiasti quanto me e a volte anche più moderni. Al termine di ogni proiezione il ritrovo era all’angolo della via, e io non vedevo l’ora di raggiungere quel crocicchio per sentire a caldo i loro commenti, le loro battute e la loro classifica! Questa per me è stata un’altra ricchezza.
L’inevitabile tecnologia resasi necessaria per gestire il contingentamento, ha tanti pregi, ma ha anche rischiato di creare una selezione generazionale. Certamente il futuro è dei giovani, ma il cinema resta un luogo trasversale in cui le generazioni possono dialogare e arricchirsi in uno scambio interculturale che arricchisce sempre e chiunque.
Ecco, Venezia 78. è stato questo, e ovviamente molto altro… non posso far altro che sperare di avervi incuriositi. Il prossimo anno l’avventura sarà necessariamente diversa, ma l’atmosfera e quello che vivrò so già che supereranno le mie aspettative.
Godere della magia del grande schermo
di Donata Sandri (Cineclub FEDIC Ferrara)
Amo da sempre il cinema, ma, chissà perché non avevo mai preso in considerazione l’idea di immergermi nelle atmosfere della Mostra del Cinema alla Biennale di Venezia.
E proprio l’anno scorso, nel terribile 2020, quando tutti gli altri festival di cinema, di musica, di teatro, di opera lirica, si arrendevano cancellando tutto, ho deciso che al Lido di Venezia ci volevo andare.
Organizzazione impeccabile, e tanto mi è piaciuto che ci sono tornata anche quest’anno. Più affollato, più complicato, più faticoso ma devo riconoscere sempre ben organizzato. Così, fiera del mio tesserino di accreditata della FEDIC appeso al collo, ho rinnovato l’esperienza di conquistare “un posto al buio” nelle sale dei cinema, al Palabiennale, o alla sala Darsena, o al teatro dell’arsenale, per godere della magia del grande schermo. Ho visto ogni giorno per dieci giorni due, talvolta anche tre film.
Conquista non facile né scontata, diciamolo subito: senza l’aiuto di una giovane amica dalle dita agili come farfalle e dalla comprovata esperienza all’uso dei sistemi diabolici di prenotazione, avrei vissuto terribili ansie e frustrazioni. Ma grazie a Giulia ho potuto assistere alle ambite proiezioni con grande soddisfazione: alcuni film bellissimi, quasi tutti di ottima qualità, taluni, pochi per fortuna, a mio giudizio noiosissimi.
Non avendo alcuna ambizione e competenza per disquisire di critica cinematografica, mi limito a raccontare ciò che in queste giornate veneziane mi ha colpito e che qui desidero ricordare ed è soprattutto la partecipazione entusiasta di tanti giovani e giovanissimi che avevano fame di cinema al cinema, del grande schermo che coinvolge e che induce a condividere le impressioni, le emozioni subito, appena le luci si riaccendono, come con i compagni di una bella avventura, e, questa volta finalmente, dal vivo.