Fedic Festival

TESTIMONIANZE DI GIURATI FEDIC

Ferruccio Gard
Presidente della Giuria del Premio FEDIC

Nulla vieta alle persone colte o comunque amanti della cultura di salire di tono nel sostenere, talvolta anche ad alta voce, le proprie opinioni di fronte a pareri diversi.
Può succedere, dunque, che vi siano riunioni di giurie “calde”, quando non infuocate.
Da quando, alla Mostra di Venezia, sono presidente della giuria del prestigioso Premio FEDIC sul cinema italiano, non provo nostalgia di talune presidenze che ho avuto in concorsi nazionali di pittura.
Nella maggior parte dei casi tutto rose e fiori, ma in altri, pur mantenendo (a fatica) la calma più serafica, quante parole per riuscire a convincere alcuni giurati…focosi che quel quadro astratto meritava il primo premio più di quell’altro figurativo, ben fatto ma accademico e passatista!
Le riunioni di giuria del Premio FEDIC sono invece un’assise piacevole e simpatica, all’insegna di giudizi e opinioni da parte di persone cortesi, sensibili e innamorate degli aspetti prevalentemente culturali del cinema.
Opinioni espresse in modo pacato e cordiale, con pieno rispetto degli uni verso gli altri.
Peccato che Paolo Micalizzi ne organizzi soltanto una l’anno!

Ferruccio Gard intervista per la RAI l’artista Yoko Ono alla Biennale di Venezia

Lancio una proposta (purtroppo irrealizzabile): ne facciamo una al mese?
Gioie e dolori di un presidente?
Deve rinunciare a tanti film famosi per “imbucarsi” in sale grandi e piccole per vedere tutti (ma proprio tutti) i lavori italiani. Se non lo fa il presidente…hai lui!
Come fa a scrivere la motivazione di un film risultato vincitore e che non ha visto?
Una bella figuraccia….
C’è però una compensazione: quella di aver potuto vedere, e apprezzare, film bellissimi che probabilmente non avrebbe mai visto.
Ultima (ma grande) soddisfazione: il primo premio al film che ho proposto: “Il buco” di
Michelangelo Frammartino, che ha poi ottenuto il prestigiosissimo Premio speciale della giuria.
Segno che, nel livello culturale dei giurati FEDIC, non vi sono….buchi.

 

Maria Chiara Levorato e Giuliano Gallini

Anche quest’anno siamo stati due dei componenti della Giuria FEDIC alla Mostra dell’Arte Cinematografica di Venezia. Abbiamo partecipato, possiamo dirlo, orgogliosamente: perché la Giuria è qualificata, perché è sempre bello ritrovarsi con vecchi amici e discutere di cinema, perché essere parte di questa giuria aiuta a guardare i film con occhi non superficiali e a capire qualcosa di più dei tempi che stiamo vivendo. Grazie quindi a tutti i giurati e soprattutto a Paolo Micalizzi, inesausto organizzatore e guida di questo ormai storico Premio.

Chiara Levorato
Lo scrittore Giuliano Gallini

 

 

 

 

 

 

 

 

Tommaso Calabri
Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini.

È stato un onore partecipare alla giuria FEDIC per i cortometraggi al Festival di Venezia. È stata la mia prima partecipazione al Festival e sono molto felice di aver potuto usufruire di questa collaborazione fra la mia Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini e il FEDIC. Personalmente non mi piace essere semplice spettatore in certi eventi, quindi questa modalità mi ha permesso di vivere appieno la fantastica esperienza e visionare anche opere da varie parti del mondo e culture diverse che solitamente non passano per la distribuzione dei cinema nelle nostre città. Inoltre essere insieme a importanti critici e partecipare alle discussioni mi ha permesso di approfondire la mia cultura cinematografica sbirciando anche nell’ambito della critica, prima a me estranea, che credo (da studente che si affaccia in questo mondo e del quale aspira a fare parte) sia importante conoscere. Non vedo l’ora di ripetere quest’avventura il prossimo anno se sarà possibile!

 

Enrico Rontini

Partecipare alla giuria dei cortometraggi, da semplice studente, insieme a persone e critici di spessore è stata per me un’esperienza stimolante per ciò che mi attende il futuro e poterlo fare a Venezia, alla mostra internazionale d’arte cinematografica, mi rende ancora più gratificato. Ho potuto toccare con mano in prima persona questa “responsabilità”.
L’esperienza vissuta alla mostra è stata intensa e piena di scoperte, nella visione di molti film di artisti proveniente da tutte le parti del mondo, mi ha permesso di vedere i diversi punti di vista in base al luogo di provenienza. Un’esperienza che vale la pena ripetere ogni anno.

Tommaso Calabri e Enrico Rontini alla 78. Mostra di Venezia