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STORIA DELLA FEDIC

APPUNTI PER UNA STORIA DEL CINEMA A MONTECATINI E IPOTESI DI LAVORO PER AFFERMARLA COME CITTÀ DEL CINEMA

di Antonella Birindelli Gagliardi

 

IL CINEMA A LUNGOMETRAGGIO

E’ importante mostrare, specialmente ora nel 2021, il binomio “Cinema e Montecatini”, non solo per un interesse meramente intellettuale, ma effettivamente economico, perché cinema, mondo dello spettacolo significa per tutte le categorie della nostra città un sicuro introito economico.

Infatti non è retorico ricordare che fin dagli anni venti, trenta, la città di Montecatini Terme era frequentata dai più noti attori del tempo. All’inaugurazione del cinema Excelsior nel 1923 erano presenti l’attrice americana Mary Pickford, più conosciuta come la fidanzatina d’America, e l’attore Douglas Fairbanks Junior.  Anche negli anni della seconda guerra mondiale clienti di Montecatini furono l’attrice Merle Oberon ed il grande Burt Lancaster. Nel 1942/43 è stato girato a Montecatini, in particolare al teatro Kursaal, il film “Aereoporto”, tipico film di regime.

Mary Pickford

 

 

Douglas Fairbanks Junior

 

Ospiti illustri di Montecatini Terme nel corso degli anni cinquanta furono attori famosi, come Orson Welles, Clark Gable, Audrey Hepburn, Spencer Tracy e Katharine Hepburn, Paulette Goddard e lo scrittore Eric Marie Remarque, Olivia De Havilland, Gary Cooper, Grace e Ranieri di Monaco, e registi come Vittorio De Sica e Franco Zeffirelli. In quegli anni a Montecatini viene girato il film “La ragazza del Palio”, con Diana Dors. Nel 1952 si effettua una tappa del rally del cinema, per cui arrivano in città Gina Lollobrigida, Giovanna Ralli, Roberto Rossellini.
Nel 1954 Montecatini costituisce lo sfondo filmico di “Una Cadillac tutta d’oro” di Richard Quine con Judy Hallyday.
Nel 1957 un altro film è girato a Montecatini, il cui titolo è prima “Viaggio di piacere”, poi “Camping”, con Marisa Allasio, Nino Manfredi e Paolo Ferrari, che costituisce il debutto cinematografico, come regista, di Franco Zeffirelli.
Anche Federico Fellini nel 1962 sceglie la nostra città, per girare alcune scene di uno dei suoi film più belli e conosciuti in tutto il mondo, “”.
In quegli anni e nei successivi attori come Charles Boyer, William Holden, Deborah Kerr vengono a Montecatini e lo stesso regista, Pier Paolo Pasolini, nell’ estate del 1973 è nella città, anche se per una sola notte.
Inoltre il regista, Mario Monicelli, pur venendo a Montecatini, sia nel 1975, per le riprese di “Amici miei”, che ritornandovi nel 1982, per girare il seguito del suo primo fortunatissimo film, ha scelto ambienti diversi, in particolare la campagna toscana, utilizzando la nostra città come base logistica. Uguale scelta viene fatta dalla produzione Film-Mauro per “Amici miei atto terzo”, per la regia di Nanni Loy. Anche altri film sono girati a Montecatini, come “Dove vai in vacanza”, film ad episodi, di uno dei quali Alberto Sordi è regista ed attore.

Dal film “Amici miei” di Mario Monicelli

Nell’ Ottanta viene girato lo sceneggiato televisivo “Giuseppe Verdi” da parte del regista Renato Castellani, con Carla Fracci e Lino Capolicchio.
Gli anni Ottanta vedono ancora di più Montecatini al centro di vari set cinematografici. Vengono girati, infatti, “Il petomane”, per la regia di Pasquale Festa Campanile, con Ugo e Gianmarco Tognazzi e Mariangela Melato; “Son contento”, di Maurizio Ponzi, con Francesco Nuti e Barbara De Rossi; “Questo e quello”, di Sergio Corbucci, con Nino Manfredi e Renato Pozzetto del 1983.
Montecatini è anche al centro di un documentario di Folco Quilici, “Il Liberty in italia”.
Poi è la volta del film “Oci ciornie” (1987) del regista russo, Nikita Michalkov, con Marcello Mastroianni, Silvana Mangano, Marthe Keller e la scenografia di Mario Garbuglia. Opera che porta in tutto il mondo l’immagine della nostra città e delle sue più belle strutture: gli stabilimenti Tettuccio e Leopoldine ed il Grand Hotel La Pace.

Un’immagine del film “Oci ciornie”

Nell’Ottantasei a Montecatini sono effettuate le riprese di altri due film: “La seconda notte”, per la regia di Nino Bizzarri, che viene presentato al festival di Berlino dove ottiene successo di critica e che vede Margherita Buy al suo esordio cinematografico; e “L’estate sta finendo” di Bruno Cortini, con Fiorenza Tessari, Angelo Infanti, Leonardo Ferrantini, Enio Drovandi.
Anche Claude Chabrol, noto regista francese della nouvelle vague, ha girato a Montecatini due episodi della serie televisiva dedicata al personaggio dell’ispettore Lavardin , con Riccardo Cucciolla , Franco Interlenghi e l’attore francese Poirot .In particolare è da  sottolineare “Parole incrociate” dell’ottantanove, che è il quarto episodio della serie televisiva.
A corollario della trasmissione televisiva “Serata d’onore” sono state girate anche sette comiche, intitolate “I sette vizi capitali”, all’interno degli stabilimenti termali.
Infine negli anni novanta il film “Doris Duranti, una diva del regime”, miniserie televisiva di Alfredo Giannetti prodotto dalla RAI.
Il binomio ”Montecatini e il Cinema” si ripresenta nel 2002 con la “Mandrakata” di Carlo Vanzina, sequel di “Febbre da cavallo”, con Gigi Proietti e nel 2007 con il film “Milano – Palermo: ritorno”, con Giancarlo Giannini e Raoul Bova del regista Claudio Fragasso.
Finalmente il regista Paolo Virzi realizza nella nostra città nel 2015 il coinvolgente film “La pazza gioia”, con Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti. Splendido ritratto di due donne divise tra follia e disperazione, alla ricerca di una gioia impossibile che poi paradossalmente, rifiuta ogni limite, diventando possibile. Film, che per la sua qualità ha ottenuto nel 2016 il premio David di Donatello.

“La pazza gioia”

Nel 2016 il regista Giorgio Verdelli sceglie Montecatini per il suo docufilm: “Pino Daniele, il tempo resterà”.
Montecatini non dimentica neppure la sua storia con il film “Senza pietà, in un triangolo di sterminio” di Roberta Mucci, che costituisce una testimonianza particolarmente significativa.
Non solo il lontano passato, ma il passato prossimo indica che Montecatini ha tutte le carte in regola, per proporsi come città adatta al cinema. Infatti offre parecchio materiale per il cinema, con il suo parco, le sue Terme, l’ippodromo, il tiro a volo, la funicolare e dispone anche di numerose persone iscritte al collocamento per lo spettacolo e di assistenti locali qualificati.
Perciò, proprio per mantenere costante il rapporto tra Montecatini ed il mondo del cinema, ritengo opportuno avanzare alcune ipotesi. In primo luogo sarebbe proficuo instaurare un dialogo con le varie case di produzione.
Inoltre potrebbe essere dedicato un premio alla memoria di Ugo Tognazzi, instaurando   collaborazione con i figli Riccardo e Giammarco.
Un’altra idea sarebbe quella di invitare a Montecatini l’attrice Margherita Buy, che proprio nella nostra città ha visto il suo debutto cinematografico. Potrebbero essere anche impostati, nel corso di tutto l’anno, degli incontri periodici con registi, critici cinematografici tra cui Walter Veltroni.
Queste sono alcune significative ipotesi, in quanto il cinema a lungometraggio ha già apprezzato Montecatini. Quindi nel futuro potrebbe essere ripercorsa questa strada, che è risultata proficua anche da lato economico. Si avrebbe, cosi, la possibilità di avvicinare a Montecatini anche i giovani, non con iniziative isolate ma legate l’una all’altra, in modo da far entrare il cinema e l’amore per questa forma d’arte nel sostrato culturale della nuova generazione.
Insomma Montecatini è stata una location adeguata per film di culto, come “Amici miei” di Monicellie “La pazza gioia” di Virzì. Un passato che si deve proiettare nel futuro della cultura cinematografica e non solo.

 

MONTECATINI ED IL CINEMA A MEDIO E CORTOMETRAGGIO

Nel cinema a lungometraggio Montecatini ha costituito una forma di vetrina, una bella cornice, in quello a medio e cortometraggio, la nostra città è al centro dell’Europa e del mondo con la sua Mostra Internazionale di Cinema. La visione dei corti, specialmente all’estero ed in particolare in Francia, accompagna la proiezione dei film (un’ottima abitudine!).
Dal 1950 si svolge nella nostra città un Festival cinematografico organizzato dalla FEDIC, la cui idea venne nel 1949 al dottor Gianni De Tommasi, funzionario ministeriale del Turismo, unitamente ad alcuni amici romani e di Pistoia, dove fu fondato il Cine Club Pistoia dall’Avvocato Bartoletti, fratello dell’allora Direttore dell’Azienda di Cura di Montecatini Terme.
L’inizio del concorso fu annunciato con un piccolo trafiletto apparso nella cronaca sul quotidiano locale Il Nuovo Corriere.
Negli anni successivi, dato l’alto numero delle opere presentate, venivano fatte anche le preselezioni all’interno del Grand Hotel La Pace da parte di collaboratori del Presidente De Tommasi e della costituenda Federazione italiana dei Cineclub.
Tutti i film venivano proiettati allo stabilimento Tamerici, al cinema Adriano, ed essenzialmente al Cinema Teatro Kursaal. Il Concorso vedeva, quindi, coinvolta tutta la città di Montecatini e gli autori provenivano da ogni parte d’Italia. I film, generalmente, erano in 8 mm, pochi venivano girati in 16 mm. Molto più tardi fu adottato il Super Otto. Inizialmente i film erano muti, ad eccezione di alcuni, che utilizzavano apparecchiature speciali con dischi.
Le proiezioni pubbliche erano molto seguite, oltre che, naturalmente, dagli autori, anche da un pubblico numeroso e composito, che prendeva parte con vivacità ai dibattiti. L’interesse era determinato dal clima storico – politico, che vedeva la partecipazione spontanea e libera agli eventi pubblici.
Il Concorso è andato sempre crescendo, soprattutto per la qualità delle opere presentate. Basti pensare che la manifestazione di Montecatini è stata la palestra culturale per registi, per citare solo i più famosi, come Franco Piavoli, Bruno Bozzetto, Nanni Moretti, che ha fatto vedere qui i suoi primi film, come il cortometraggio “Patè de bourgeois”.

Festival di Montecatini: Adriano Asti, Romano Fattorossi, Piero Livi e Franco Piavoli

Il Concorso è stato anche l’occasione di fare effettivamente “cultura cinematografica”. Infatti nel ’78 ad una tavola rotonda erano presenti, fra gli altri, Luigi Tassinari, Riccardo Napolitano, Walter Ferrara, Antonio Manca, Giovanni Grazzini e il regista Francesco Maselli, mentre al convegno su “Cinema delle donne” ha partecipato anche Dacia Maraini.
L’anno successivo alla rassegna I convegno sul tema: “Eros, rivoluzione I repressione”, coordinato dallo stimato e, purtroppo, compianto, Giampaolo Bernagozzi, Professore del Dams dell’Università di Bologna e critico cinematografico, era presente anche il Prof. Cesare Musatti.
Nel 1980 convegno sul tema: “Sotto il segno dell’intolleranza”, mentre nell’ 81 centralità su “Cinema ed Avanspettacolo”. Alla serata di apertura, con il film “Polvere di stelle”, hanno partecipato Alberto Sordi e Monica Vitti, mentre al convegno hanno dato il loro apporto Tino Scotti e Lino Patruno.
Nell’ ‘82 incomincia la svolta decisiva: infatti il Concorso diventa Mostra internazionale del Cinema non professionale, nel cui ambito viene allestita nei locali delle Terme ed a Pistoia una bellissima mostra dei Manifesti del Museo del Cinema di Torino.
Nell’ ‘83 grande afflusso di pubblico all’Arena Verdi, per la proiezione del film “Amici miei” e la presenza del produttore Luigi De Laurentis, degli sceneggiatori De Bernardi e Benvenuti, del regista Monicelli e di Ugo Tognazzi. Quindi cinema a lungometraggio e cinema corto s’incontrano ed hanno come centro Montecatini. Sempre nell’ ‘83 inizia un ciclo, dedicato al Cinema del Terzo Mondo. In anteprima assoluta viene presentato il film “Omar Muktar: il leone del deserto”, che soltanto molti anni dopo verrà presentato in televisione e che è stato poco distribuito in Italia, proprio perché presenta gli “eccessi” della colonizzazione italiana in Libia. Film che sarebbe interessante riproporre oggi con un’ottica critica e problematica, per spingere i giovani a conoscere consapevolmente il passato.
Successo anche dell’edizione del 1984 con la presenza del regista, Giuseppe Ferrara, con la proiezione, nella serata inaugurale, del suo film “Cento giorni a Palermo”, sul delitto del generale Dalla Chiesa. La manifestazione ha offerto ed offre, quindi, l’opportunità di approfondire temi e problemi reali e scottanti della società.
Nel 1985 e 86 la rassegna cinematografica continua con il ciclo del cinema del terzo mondo (presenti cineasti del Burkina Faso e di Cuba).
Nell’ 86 nell’ambito di “Ipotesi Cinema” c’è la scuola di Bassano. diretta da Ermanno Olmi. Inoltre si svolge il convegno a cura di Giampaolo Bernagozzi , su “Europa: povertà e contraddizioni del sistema” , moderatore Lino Micciché , con la partecipazione di numerosi docenti universitari, provenienti da tutta Italia. Sempre nell’86 la manifestazione assume il nome di Mostra Internazionale di Cinema. Dall’83 all’86 la direzione culturale è affidata a Romano Fattorossi.

Lino Micciché e Giovanni Icardi al Convegno “Europa: povertà e contraddizioni del sistema”

Le edizioni dell’‘87, ‘88 e ‘89 sono dirette da Adriano Asti che da molti anni, anche come Presidente della FEDIC, aveva fatto compiere alla manifestazione di Montecatini un salto di qualità, da Concorso a Rassegna Internazionale di Cinema di indubbio livello. Infatti negli anni 87, 88 sono presenti attori, come Lino Capolicchio e Susanna York e registi, come Jiri Barta e Fabio Carpi. Sono proiettati film anche inediti, come “Le mistere Picasso” di Clouzot (presente la Sig.ra Clouzot) e “Un omaggio a Marlene” di Maximilian Schell che, dopo Montecatini, non si vedranno negli altri schermi italiani.
Nella rassegna dell’ ‘89 la giuria per i lungometraggi è composta da Florestano Vancini, Eva Zaoralava, Michele Levieux , Lordan Zafranovic e Nagisa Oshima. A questi due grandi registi sono dedicate due personali all’interno della mostra. Presente anche Paul Vecchiali, con il film “La testa nelle nuvole”.
La rassegna di cinema è sempre in crescita. Nonostante la repentina scomparsa di Adriano Asti, la direzione culturale viene assunta da Carla Negri, Delia e Laura Asti; perciò nel ‘90 il programma offre una personale di Sarenco, una performance di Stuart Sherman e un’anteprima di Paul Vecchiali. La giuria per i lungometraggi è composta da Jiri Barta, Giovanni Grazzini, Franco Piavoli, Ciseko Tanaka ed è presieduta da Floriana Maudente. Membro della giuria per i cortometraggi è il russo Gheorghi Chalturin.
Nel ‘91 ancora un Airone d’oro alla carriera ad un’attrice indimenticabile, come Giulietta Masina.
Il ‘92 costituisce un’altra tappa significativa: infatti la Mostra Internazionale di Cinema cambia denominazione e diventa FILMVIDEO, proprio per la grande importanza che il video e l’elettronica stanno assumendo nel campo cinematografico. Inoltre dal ‘92 la direzione culturale è assunta da un gruppo di critici: Floriana Maudente, Claudio Bertieri, Massimo Maisetti e Paolo Micalizi, che hanno scelto di puntare decisamente sulla produzione del corto e mediometraggio, eliminando dal concorso il versante del lungometraggio. A quest’ultimo, però è stata dedicata la sezione “Cinema tradito”, intendendo con ciò quella porzione di film di qualità, di produzione nazionale o straniera, i quali non riuscivano a trovare spazi sufficienti nelle sale pubbliche. In questo ambito ricordiamo che nel ‘92 sono stati proiettati a Montecatini: “Sweetie” dell’australiana Jane Campion, vincitrice a Cannes l’anno successivo con un’altra opera; “Garage demy” di Agnes Varda ed i film italiani “Evelina e i suoi figli” di Livia Giampalmo con l’attrice Stefania Sandrelli e “Maicol”, di Mario Brenta.
Nel ‘93 ancora lungometraggi di qualità, come l’ungherese “Il mio ventesimo secolo”, opera prima di Idiko Enydi, vincitrice della Camera d’oro a Cannes, ed il ceco “Allodole sul filo” di Jiri Menzel, vincitore dell’Orso d’oro al Festival di Berlino ed il portoghese “No, la folle gloria del comando” di Manoel De Oliveira, per citarne solo alcuni.
Nell’edizione del ‘94 è la volta del film “Mio caro dottor Grasler” di Roberto Faenza, nella serata inaugurale, e “Caldo soffocante” di Giovanna Gagliardo. Entrambi i registi erano presenti a Montecatini.
Nel ‘93 è stata dedicata un’attenzione particolare alla filmografia svedese, mentre nel 94 a quella ungherese.
Sempre nel ‘94 è stato consegnato un Airone d’oro alla carriera al regista georgiano, Otar Iosselianì. Filmvideo diventa, quindi, occasione, luogo di incontro e di scambio tra le più diverse cinematografie. Inoltre con la presenza di un buon numero degli allievi delle diverse scuole di cinema italiane: Centro sperimentale di Roma, Scuola del Cinema di Milano, Laboratorio di Bassano del Grappa, Università di Bologna (Facoltà di Lettere e Filosofia), Filmvideo ha favorito un dialogo allargato tra registi e nuove leve, in modo da dare impulso al Cinema italiano.
In tutti questi anni voglio ricordare e ringraziare un critico cinematografico che è sempre stato presente alla manifestazione del cinema di Montecatini nella nostra città, Luigi Serravalli.
Sogno, cinema, Montecatini: tre elementi, che devono essere costantemente tenuti presenti, in modo tale che la nostra città, con la sua atmosfera di tranquillità, sia di nuovo al centro dell’immaginario filmico, e anche attraverso Italia Film FEDIC che dal 2020 ha riportato a Montecatini Terme il Festival fondato nel 1950 dalla FEDIC con la presidenza di Lorenzo Caravello e la co-direzione artistica di Gianluca Castellini e Paolo Micalizzi, divenga polo di attrazione per i giovani interessati al mondo del cinema e dei mass-media, in continua evoluzione.

Giuliano Birindelli e al suo fianco Giovanni Icardi

Questa è una scelta non solo di carattere culturale, ma soprattutto economico, in quanto offre a Montecatini una possibilità di sviluppo. Scelta che deve essere tenuta nella giusta considerazione, se si vuole superare la crisi, in cui si trova la nostra città.
A conclusione è doveroso ringraziare per la collaborazione,  per il cinema a lungometraggio, Giancarlo Zappoli , che per tanto tempo si è occupato di spettacolo e, per il cinema a medio e corto metraggio, Carla Negri, Giovanni Icardi, che si è profuso tanto, pur nella sua breve vita, a favore del Cinema Corto  ed il compianto Giuliano Birindelli (mio padre), che per molti anni è stato Presidente del Comitato organizzatore di “Montecatini Cinema” ed ha contribuito allo sviluppo di questa manifestazione, proprio per l’amore che lo legava alla sua città: Montecatini Terme.

Carlo Lizzani in mezzo al pubblico del Festival di Montecatini