Fedic Persone

“SONO CERTO CHE MI MANCHERÀ”

di Giorgio Ricci

Oggi, 19 aprile 2023 alle 16 e 30, Agostino Vincenzi, ci ha lasciati.  E lo ha fatto con il rispetto per il prossimo che ha sempre avuto, dandoci il tempo di abituarci alla sua mancanza. Era malato da tempo e durante le ultime telefonate non faceva mistero della sua preoccupante situazione.

Ho conosciuto Agostino, Cicci per gli amici, nel 1965 al Cineclub Pesaro nel quale era entrato qualche anno prima di me. Era amante del cinema sin da bambino quando andava sotto le finestre della sala di proiezione del cinema Nuovo Fiore a raccogliere gli spezzoni di pellicola in 35 millimetri e poi “proiettarli” a casa. Mi raccontò che una volta un farmacista chiamò i genitori di Cicci preoccupato perché Cicci si era presentato, aveva sì e no 10 anni, in farmacia con un fiasco per acquistare acetone.  Aveva saputo che gli spezzoni di pellicole si attaccavano con l’acetone e  ne voleva due litri (!) perché lui di spezzoni ne aveva tanti e voleva attaccarli per fare un film da vedere in casa  con un proiettore che si era fabbricato con una scatola delle scarpe, una lampadina e una lente rimediata non so dove.

Un bambino con una passione per il cinema smisurata che le maschere dei cinema di Pesaro conoscevano bene e lo facevano entrare senza pagare il biglietto.

Aveva fatto studi d’arte e Arte insegnava al Carcere Minorile di Pesaro e poi all’Istituto d’Arte della stessa città. Frequentava sua moglie Stefania, la scuola e i cinema e ben presto fu affascinato da Antonioni.

Dalla scuola e dalle sue frequentazioni ha tratto il suo modo di fare cinema. Mi diceva, durante le lunghe passeggiate che per quasi venti anni abbiamo fatto quotidianamente per le vie della vecchia Pesaro nelle ore in cui il sole produce ombre lunghe, che tutti i suoi cortometraggi raccontano storie vere, che gli erano state raccontate dai suoi alunni o direttamente vissute all’interno della scuola.

Il suo carattere mite, portato all’ascolto, sempre rispettoso delle idee altrui, pronto ad aiutare, leale, sincero, unito alla sua passione per il cinema aveva portato Cesare Pandolfi – unico rivenditore di Cineprese a Pesaro, iniziatore della cinematografia amatoriale a Pesaro e maestro di quei “ragazzi” che poi fondarono il Cineclub Pesaro – ad offrire a Cicci l’opportunità di acquistare una Palliard Bolex da 16 mm a rate non appena aveva saputo che Cicci aveva cominciato ad insegnare. L’occasione Cicci non se la lasciò sfuggire e con quella cinepresa iniziò a dare corpo a tutte le sceneggiature che aveva nel frattempo scritto e a frequentare la FEDIC e il Festival di Montecatini. Ben presto ebbe successo al punto da rappresentare, giovanissimo, l’Italia al Festival dell’UNICA.

Paolo Micalizzi lo ha ricordato nel secondo volume scritto sugli autori FEDIC e io lo ricorderò sempre come amico leale di tanti viaggi fatti insieme per frequentare i Festival di Cortometraggi e di tante ore trascorse nella nostra vita a camminare parlando di cortometraggi.

Sono certo che mi mancherà.