“MEDEA, UNA STORIA SENZA FINE”
di Carlo Allorio
Era il 2016, quando venne presentato un corto di 30 minuti dal titolo “Medee”, scritto e diretto dal sottoscritto in collaborazione con il caro amico Giorgio Sabbatini. I buoni risultati ottenuti, mi spronarono ad analizzare la possibilità di un ampliamento della sceneggiatura e successiva realizzazione.
La precedente struttura di “Medee”, si basava sul testo della tragedia greca “Medea” di Seneca, quale filo conduttore comune a un intrecciarsi di situazioni appartenenti al Teatro Classico greco, ad una messa in scena di una Medea moderna, e ad un dramma familiare in cui i teatranti stessi erano coinvolti.
In “Medee”, si concludeva così il Dramma greco, ma solo apparentemente era concluso il dramma familiare dei teatranti coinvolti ……” La tragedia non è ancora finita, manca il finale” dice la teatrante (Luisa) in una battuta della nuova sceneggiatura.
Sviluppai quindi un prosieguo di trama con il compito di traslare il precedente dramma di palcoscenico in uno scenario di reale dramma odierno. Le conseguenze della finzione scenica si ribaltano in una tragedia reale, che coinvolge tutta la famiglia dei teatranti: il personaggio della “Medea” di Seneca e la sua stessa interprete si fondono in una unica tragedia, perdendo le loro distinte identità fino ai limiti della follia. Sfuggevole è il momento in cui realtà e finzione si fondono e si invertono Donne sconosciute fra di loro, ma tanto vicine da scambiarsi i ruoli della loro esistenza, fino alla morte.
E’ un tentativo di analisi di quanto può nascondersi sotto l’apparente normalità di personaggi che con animi diversi affrontano la vita con ambizioni e sofferenze differenti, ma vincolati fra di loro in un dramma comune, che li costringe a convivere all’interno della medesima trama.
La prima parte (“Medee”,) e la parte di nuova sceneggiatura si integrano oggi in un unico lungometraggio di 135 minuti dal titolo “Medea, Una Storia Senza Fine”, ancora prodotto dal sottoscritto, con la collaborazione di Giuseppe Squarcio.
La realizzazione è stata possibile grazie alla disponibilità offerta da due compagnie teatrali di Torino: Compagnia “Campotheatro” e Compagnia “Teatro degli Strilloni”.
Il film è stato girato a Torino e nei dintorni (Avigliana, Collegno, Rivoli).