Editoriale

EDITORIALE

Uno speciale di FEDIC Magazine per il 72. Italia Film Fedic che si è svolto a Montecatini Terme dal 22 al 26 Giugno. Città che ha tenuto a battesimo il Festival FEDIC, allora denominato Concorso Nazionale del Film d’Amatore di Montecatini, dopo che nel 1949 in quella città termale si era costituita la FEDIC – Federazione Italiana dei Cineclub. Un Festival, la cui articolazione la si può rilevare da alcuni articoli qui pubblicati che ne puntualizzano i momenti principali, ma anche attraverso la sintesi dei Comunicati Stampa emessi prima, durante e dopo il Festival dall’Ufficio Stampa curato da Giuseppe Mallozzi. Segue un corposo Dossier di Testimonianze da cui si può rilevare il successo tra i partecipanti del 72. Italia Film Fedic.

Il Vicesindaco e Assessore alla cultura Alessandro Sartoni insieme al Presidente FEDIC Lorenzo Caravello al taglio del nastro della Mostra su Pier Paolo Pasolini

Il 72. Italia Film Fedic ha avuto anche il parere positivo dell’Amministrazione Comunale di Montecatini Terme attraverso una lettera del Vicesindaco e Assessore alla Cultura Alessandro Sartoni  in cui afferma  come la manifestazione sia stata “un’occasione per rinsaldare i rapporti col mondo del cinema, in una delle sue declinazioni più note: con l’uso delle nuove tecnologie ritengo che il cortometraggio possa vivere una seconda giovinezza anche al di fuori dei suoi storici canoni. Con i nuovi strumenti sempre più raffinati e popolarmente diffusi tutti noi facciamo, più volte alla settimana, un nostro particolare e magari molto elementare cortometraggio che rappresenta momenti di vita vissuta”. Concludendo con un ringraziamento “ad Italia Film Fedic, al Presidente Caravello e a tutti coloro che si sono impegnati per realizzare una rassegna di elevato profilo”. Un ringraziamento che sprona la FEDIC e tutti noi che le diamo vita ad operare con passione e capacità per ottenere sempre maggiori risultati.
Plauso anche dai critici che vi hanno partecipato. Valerio Caprara mitico collaboratore di “Il Mattino” di Napoli e al Festival in veste di giurato di Fedic Short, dopo aver premesso di essere ritornato a Montecatini  in un periodo non lieto dal punto di vista personale e collettivo “ a causa della maledetta pandemia” dichiara che i tre giorni trascorsi a Montecatini hanno costituito per lui “una sorta di cura ricostituente migliore di quella che avrebbe potuto prescrivermi un bravo dottore: intendo dire che le qualità e i modi degli organizzatori di un evento non facile da gestire per il numero e il fervore dei contenuti mi ha riportato , senza per questo indulgere a una melensa laudatio temporis acti, al ricordo  di tempi più sereni , inclusivi, inclusivi, propositivi e meno frenetici” aggiungendo poi a proposito di crisi del cinema che “ Le forze che si oppongono ragionevolmente  all’idea che fra la visione sociale su grande schermo e quella domestica non vi siano sostanziali differenze ci sono, a Montecatini le ho viste e sentite agguerrite in difesa del fulgore  e la sacralità del cinema non solo sul piano culturale, ma anche su quello economico essendo altamente improbabile che le risorse derivate dalle piattaforme siano in grado di sostituire integralmente gli attuali ricavi del mercato”. Concludendo che “Dalla stazione di Montecatini si riparte sempre e ci si ferma solo per sentirsi uniti”.
Carlo Griseri di info.cinemaitaliano afferma che “segnali importanti sono arrivati dalla programmazione di nuovi corti, ma anche dall’organizzazione che ha trovato una vera sala, un nuovo spazio in programma per Mostre e una struttura che sembra davvero sempre più solida”. Un plauso anche dal Presidente UNICA Rolf Leuenberger che conclude le sue riflessioni sul Festival   dicendo che “Montecatini è il luogo ideale per il Festival Italia Film Fedic.

Il Presidente UNICA Rolf Leuenberger

Spero anche che sia così per molti anni a venire” e ringrazia anche tutti “per la cordiale accoglienza. Ciak si gira, a presto”. E da Ivano Marescotti che ringrazia per “avermi fatto l’onore di offrirmi, assieme ad un gigante della storia del nostro cinema come Franco Piavoli, il premio alla Carriera” e scrive:” di ritorno dal Festival Fedic 2022 a Montecatini mi porto dietro un senso di gratitudine verso la Fedic, la sua organizzazione e tutti quei giovani registi, attori e sceneggiatori presenti al Festival”. Il riconoscimento a Franco Piavoli è stato evidenziato da Laura Forcella Iascone (Cineclub AGEnda Cinema di Brescia) che ha evidenziato come al regista bresciano “è stato riconosciuto il merito di avere rinnovato il linguaggio del cinema con la scelta di farne una partitura di immagini e suoni in cui anche le parole, quando ci sono, contano non tanto e non solo per quello che dicono, ma per la musica che producono”. Aggiungendo: “Lo incontriamo sereno come sempre – o almeno serenità è quello che ci trasmette – , lucido a rivendicare la forza del suo cinema che paragona  – immodestamente dice – a una sinfonia di Beethoven. Lontano dai montaggi rapidi a cui ci ha abituato tanto cinema americano Fast&Furios, Franco Piavoli, pigro come racconta di essere, preferisce i tempi lunghi della contemplazione e della riflessione. Preferisce raccontare visivamente concentrandosi sull’intensità degli sguardi, sui dettagli dei visi, sulla sacralità di alcuni gesti”.

Dal canto suo Mariangela Michieletto, Archivista dell’Archivio Nazionale Cinema  d’Impresa – CSC di Ivrea, che segue la Cineteca Fedic insieme ad un Comitato Scientifico( presieduto da Paolo Micalizzi e composto da Lorenzo Caravello, Laura Biggi, Gianluca Castellini e Marco Rosati),  dichiara che “ Tutti i film presenti in Concorso e nelle diverse sezioni(Fedic Short, Vetrina Fedic, Fedic REFF)  erano molto interessanti per l’originalità dei soggetti, la cura dell’ambientazione, i diversi generi e stili di regia” ed anche “le opere della sezione Fedic Scuola hanno stupito il pubblico per l’originalità e la qualità tecnica; dalla scuola primaria agli istituti superiori, i giovani  autori hanno riscoperto eventi e leggende della storia  locale e  tematiche attuali come la salvaguardia dell’ambiente, l’integrazione e l’impegno sociale con freschezza e buone doti di recitazione”.

Mariangela Michieletto insieme a Paolo Micalizzi

E rileva anche “che la produzione dei Cineclub Fedic presentata negli anni a Montecatini è spesso frutto della collaborazione di più autori e testimonianza di un ambiente creativo dove idee e opere circolavano (come indicano i segni di usura delle copie in pellicola della Cineteca storica dovuti alle numerose proiezioni effettuate”.  C’è poi, per il primo anno al Festival IFF, Silvia Moras che sottolinea l’importanza di mostrare i materiali d’archivio ed auspica un ampliamento della sezione. Il genovese  Fiorenzo Pampolini, con esperienze di  conduttore  di spettacoli dopo aver dichiarato d’aver avuto il piacere e l’onore di essere stato  il presentatore delle tre giornate ha evidenziato, che per lui che segue il cinema più da fruitore che da addetto ai lavori, è stato di estremo interesse vedere così tante persone unite da una passione comune e che considera “ una magia del cinema quella di accomunare gente di ogni età, rappresentate nell’evento di Montecatini”:  dai giovani autori  ai premi alla Carriera Franco Piavoli (classe 1933) e Ivano Marescotti che superati i 70 anni ha deciso di abbandonare le scene. Giuseppe Barbanti, critico ed operatore culturale per il Cinit – Cineforum ha poi considerato come un aspetto positivo la scelta di far svolgere il Festival all’interno del Cinema Imperiale aggiungendo che “sotto il prospetto formativo delle giovani generazioni ed educativo del pubblico la scelta del cinema come sede della manifestazione assume un significato molto importante” perché valorizza i “luoghi” del cinema, letteralmente scomparsi nei piccoli centri.

Ivano Marescotti e Franco Piavoli premiati dal Presidente FEDIC Lorenzo Caravello

Marcello Cella ha poi dichiarato: “Ho sempre molto amato Montecatini (e anche Valdarno) anche quando non c’erano grossi nomi e grandi film in cartellone perché ho sempre pensato che questo Festival risponde pienamente alla mia concezione del cinema e forse anche della vita” perché aggiunge poi “il cinema è qualcosa che non è distinto dalla vita, ma ne è una sua parte”.

Roberto Lasagna, critico cinematografico ed editore, sottolinea come il 72.di Italia Film Fedic, “sia stata un’edizione importante e si sia sviluppata in cinque giorni con grande successo, rispettando le linee portanti di una concezione culturale saldamente ancorata alla volontà di lasciar posto ai nuovi sguardi, in un’atmosfera lieta, accogliente, finalmente libera da schemi e steccati”. Aggiungendo inoltre che essa “si è confermata come l’esempio di quello che dovrebbe essere al meglio un Festival cinematografico, ovverossia una manifestazione ospitale e aperta al confronto, di forte sostegno al dibattito e in questo caso al cinema indipendente, come testimoniato dalla partecipazione a Montecatini Terme di moltissimi autori Fedic provenienti da svariati luoghi della penisola, espressione della tenuta di una manifestazione che afferma l’effervescenza del cinema indipendente”. Concludendo infine: “Ci si augura che un Festival cosi fuori dalle mode come Montecatini, possa diventare come esempio per i festival italiani, l’invito al ritorno di una “moda” specifica e davvero necessaria, lontana dai blasoni e dai clamori: quella dell’incontro e della reciprocità di visioni cosi appassionatamente espressa dalla 72. edizione”.

La presenza di molti giovani autori viene evidenziata anche dal regista Luca Verdone, al Festival come conduttore insieme a Carlo Griseri degli “Incontri con l’Autore”. “A Montecatini, afferma Luca Verdone, ho visto molti giovani autori cimentarsi con interesse alle sfide delle nuove tecnologie e ciò è sempre motivo di soddisfazione nel clima sempre ospitale del Festival, a cui quest’anno si è aggiunta l’interessante Mostra fotografica su Pasolini, ritratto nella città termale con il tipico abbigliamento degli anni Settanta e i pantaloni a “zampa di elefante”.

Luca Verdone

Una Mostra che Giorgio Bertuccioli (CineVideoClub Pesaro) considera “un momento molto interessante, illustrata attraverso le locandine originali dell’epoca da Giuseppe Mallozzi, che ha raccontato la vita tormentata del regista in quel particolare momento storico”.

Espressioni di consenso anche dai soci Fedic. Per Lauro Crociani “sono stati tre giorni pieni di convivialità che ci hanno dato la possibilità di riflettere su ciò che siamo stati, su ciò che siamo e su ciò che potremmo essere in futuro, mentre Carlo Menegatti ha trovato il 72. Italia Film Fedic “una manifestazione ricchissima di eventi, di sostanza e di innovazioni” e si ripromette di ritornarvi nel 2023 insieme ai suoi soci del Cineclub Fedic Delta del Po affinché “possano vivere delle giornate di buon cinema amatoriale, con selezioni di film internazionali che ci hanno veramente colpito”.

Roberto Merlino poi evidenzia come Corte Tripoli Cinematografica di Pisa abbia vissuto l’esperienza festivaliera un po’ diversa dal solito e si sia presentata al 72. Italia Film Fedic in 15, tra soci e simpatizzanti, coordinandosi al meglio nei momenti di vita del Festival condividendo momenti di proiezione, commenti, incontri, pause gastronomiche, spazi conviviali, ecc., vivendo così un’esperienza al meglio “in un Festival di per sé molto bello e ben organizzato, con un Consiglio Direttivo (in toto) all’altezza dell’impresa.

Roberto Merlino ritira l’Airone Fedic 2022 attribuito a “Nonhaimai” di Simone Vacca e Alberto Vianello – Corto Tripoli Cinematografica Pisa: al suo fianco il presentatore Fiorenzo Pampolini e Lorenzo Caravello

Beppe Rizzo (Cineclub Alassio), dichiara che la sua astinenza FEDIC è terminata con il 72. Italia Film Fedic dove “ha potuto rivedere cari e vecchi Amici, conoscere quelli nuovi, essere coinvolto in immagini filmiche”, ringraziando quindi la FEDIC “per avere interrotto la sua astinenza e per aver dato un ulteriore sussulto alla Federazione dei Cineclub”. Concludendo che “sono ripartito fiducioso; anche sul treno di ritorno – dove ho avuto uni scambio di idee con cari amici che rientravano anch’essi – ho potuto ripensare e riflettere sui momenti trascorsi, convinto che il 72. Italia Film Fedic è stato per me positivo e gratificante”. “La vita non ci dà che attimi, sta a noi cogliere il meglio di essi!”, conclude Beppe Rizzo. Dal canto suo Giorgio Ricci ha evidenziato che “è stato indubbiamente un grande passo avanti rispetto al precedente Festival e bisogna complimentarsi e ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per la buona riuscita” rilevando anche di aver trovato “un sistema di proiezione e acustica buono e una soddisfacente presenza di autori”.

Attenti come sempre a ciò che avviene nella FEDIC, Giorgio Ricci (Cineclub Pesaro Cesare Pandolfi) e Roberto Merlino(CTC- Pisa) hanno fornito anche dei suggerimenti  per le prossime edizioni e soprattutto  hanno auspicato che sia  dedicato agli Eventi un maggior tempo perché, come sottolinea Marco Rosati, “ i tempi stretti  degli appuntamenti nel calendario  del Festival a volte non bastano per approfondire gli argomenti  e in qualche occasione  servirebbe che il tempo si fermasse per dar agio alle voci ed a certi momenti, spesso toccanti”. Marco Rosati evidenzia anche come Italia Film Fedic sia “un importante appuntamento nella famiglia FEDIC, che cresce, che cambia gli spazi, punto di incontro per autori storici e nuovi. Occasione di conoscersi, condividere il proprio punto di vista, di apprendere. Passo dopo passo, ogni anno è un’occasione di confronto con il tempo che passa, il linguaggio che evolve, e di questo Italia Film Fedic ne tiene conto. La qualità delle selezioni e delle opere varia di anno in anno, l’accurata selezione delle opere è monito per gli autori che le presentano e motivo di analisi”. Sulla linea di dare maggior spazio allo svolgimento deli Eventi anche Jacqueline Pante, Gunther Haller, Vivian Tullio e Giuseppe Squarcio che ha apprezzato Italia Film Fedic come “luogo dove si è potuto parlare e incontrare giovani autori di corti” che prima non conosceva e che se li è trovati vicino a tavola facendo crescere in lui “l’entusiasmo e il desiderio di condividerne le esperienze”. Dal canto loro Jacqueline Pante e Gunther Haller (Superotto&Videoclub Merano) hanno anche affermato: “Abbiamo visto tanti segnali positivi per FEDIC e per le future Mostre del Cinema di Montecatini, grazie ad un gruppo di lavoro e persone che ci credono e che continuano a lavorare instancabilmente affinché ci siano altre edizioni ricche di emozioni. Un meritato applauso per chi lavora dietro le quinte e rende possibile questa data fissa nel calendario del cinema italiano”.

Ad essi fa eco Vivian Tullio (Cineclub Piemonte) che si complimenta con gli organizzatori “per la loro voglia di riportare la Mostra del cortometraggio di Montecatini agli antichi splendori”.

La voce dei giovani arriva a tutti attraverso il giovane filmmaker Fausto Alongi. Premesso di essere stato chiamato da Laura Biggi per essere premiato in un periodo in cui si trovava tra la seconda prova scritta e l’esame di orale, ha dichiarato che sentiva di non dover mancare all’appuntamento e per questo si è fatto un viaggio di 950 chilometri “Mi è stata regalata, ha precisato, un’esperienza lontana da casa e con nuove persone con cui ho condiviso i pasti a tavola sono emersi diversi modi di concepire l’arte e la vita; mi hanno regalato nuove idee.

Fausto Alongi premiato dal Presidente FEDIC Lorenzo Caravello alla presenza di Paolo Micalizzi che dal giovane filmmaker riceve poi il Premio alla Carriera

Mi è stata data l’opportunità di esprimermi, l’occasione di comunicare i miei pensieri ad un pubblico, grazie alla FEDIC i miei cortometraggi sono stati proiettati di fronte ad una platea; io sono i miei cortometraggi. Si è creato un contesto nel quale ognuno si è potuto esprimere liberamente con la propria opinione sulle mie idee, e dove io mi sono arricchito grazie alle osservazioni di persone con un’esperienza più consolidata della mia. Mi hanno fatto crescere. Nella mia vita, voglio che la mia voce e le mie idee arrivino a qualcuno, voglio essere libero di esprimermi, di dire la mia e contribuire affinché qualcosa di buono cresca da queste idee. Oggi sento di poterlo fare; mi è stata ridata la forza in un momento in cui tutte le mie energie vergevano verso lo studio, in un momento in cui rischiavo di abbandonare il cinema per dare tutto me stesso all’Università”.  E conclude dicendo: “Caparbio come un calabrese”; come Paolo Micalizzi, cosi sono stato definito. Così oggi mi sento. Essere apprezzato per quello che sei, alla mia età, ti dà la forza di continuare ad essere quello che sei”.

Considerazioni di stima per gli organizzatori del 72. Italia Film Fedic quelli pervenuti dalle tante testimonianze, ma anche suggerimenti organizzativi che sicuramente saranno tenuti in debita considerazione per le prossime edizioni, dove si augurano (io sono uno di loro) possano avere spazi maggiori (qualche giorno in più, oltre l’Anteprima Festival con iniziative del Cineclub Fedic Montecatini, sarebbe opportuno) per poter meglio dedicare agli Eventi in programma un maggior approfondimento. Con questo Augurio, vi invito a una Buona lettura di Fedic Magazine che per la sua corposità esce, per questioni tecniche, suddiviso in tre parti: una di queste riguarda altre interessanti e significative Notizie Fedic. Un Fedic Magazine che questa volta ha impegnato molto più del solito il sottoscritto, che lo dirige con il prezioso contributo di Maurizio Villani (Cineclub Fedic Ferrara) nell’elaborazione del pre-impaginato e quello di Lorenzo Bianchi Ballano (Cineclub Fedic Brescello) che elabora il format definitivo curando grafica ed impaginazione.

Maurizio Villani                                                                                Lorenzo Bianchi Ballano

Con Italia Film Fedic, appuntamento, quindi, al 2023.

Paolo Micalizzi

P.S. Vista la sua corposità, la Rassegna Stampa di 72. Italia Film Fedic verrà inserita nel prossimo numero di Fedic Magazine, onde consentire ai lettori di poterla leggere, come merita, con maggior attenzione.