Fedic

APPUNTI E SENSAZIONI

di Luciano Volpi

Partendo a ritroso e quindi a Mostra terminata, possiamo veramente affermare il nuovo successo della manifestazione e di tutta l’Organizzazione diretta dal presidente Lorenzo Caravello, in scadenza di mandato, sotto la Direzione Artistica di Gianluca Castellini e Paolo Micalizzi.
Anche in questa edizione fino da subito c’è stata una atmosfera gioiosa ed accogliente e per chi è abituato a frequentare queste manifestazioni non è di poco conto, perché quando si è a proprio agio in tutti i sensi, si produce di più e bene.
Infatti, partendo dalle conclusioni avute in termini anche di partecipazione di pubblico, si è notato fino dal primo giorno che in sala di proiezione, nel comodo e fresco Cinema Imperiale, il continuo aumento di presenze fino alla serata delle premiazioni ed oltre.
Il Festival dedicato alle proiezioni inizia venerdi pomeriggio dopo i saluti da parte del Presidente Lorenzo Caravello, dietro invito del pimpante e professionale presentatore Fiorenzo Pampolini, il quale come l’anno scorso ha dato prova di tempismo e intuizione calcolando e facendo mantenere i tempi di una così ricca manifestazione.
Poi è la volta della Madrina del Festival, accolta da un grandissimo applauso, Milena Vukotic grande attrice di cinema, teatro e televisione che nella sua lunga carriera ha lavorato con i maggiori registi della scena internazionale.
A seguire vengono proiettati due cortometraggi in bianco e nero in pellicola di 16mm e 8mm, rispettivamente “Gli Ugolanti” (1966) di Ario Calvini, Alfredo Moreschi e Ruggero D’Ambrosi a cura del Cineclub Sanremo e “Si chiamava Terra (1964) di Corrado Farina del Cineclub Biella. Questi cortometraggi fanno parte della CINETECA FEDIC di IVREA.

Come dice un proverbio ” chi ben comincia…..”, infatti il primo impatto veramente gradito dal pubblico in sala, è stato con SPAZIO ONU, ideato dai Direttori Artistici, si tratta di una completa novità internazionale con cinque cortometraggi molto belli dagli USA, FINLANDIA, due dall’IRAN, e uno dai PAESI BASSI.

Il tema era la guerra in generale ed il concetto “QUANDO IL DIALOGO PER LA PACE TRACCIA UNA POSSIBILE SOLUZIONE DI MEDIAZIONE PER CESSARE UN CONFLITTO”.

Questi i lavori in ordine di proiezione:

“ANA’S PLAYGROUND” di Eric D. Howell – Una allegoria sul momento in cui un bambino è costretto a scegliere tra l’ideologia e l’umanità mentre vive e gioca in un pericoloso ambiente di guerra. La visione è più cruenta della spiegazione, con il mescolarsi del gioco di tre ragazzini in mezzo ad un ambiente distrutto e di guerra, con il rischio di essere uccisi da un implacabile tiratore di precisione, ma l’ostinazione al recupero del pallone, la tregua, ed infine in un gioco tragico la vittoria dei più deboli.

“LUPO GRIGIO” – Qui prevale la spietatezza della guerra e la crudeltà scambiata con la fiducia di non belligerare, con i prigionieri russi convinti della buona fede nell’arrendersi, ma uccisi appena fuori dal rifugio.

“PESARAK” di Mona ABDOLAH Shahi – Animazione di 8 minuti – La gente sta lasciando la città per ordine dei militari, ma un ragazzo si rifiuta e reagisce, portando a termine la sua missione militare contro di loro.

“THE LAST FLOWER” di Sima Baghery – Animazione di 6 minuti – Una guerra mondiale ha distrutto l’intera umanità, i superstiti vagano persi, ignorandosi a vicenda fino a quando una ragazza trova l’ultimo fiore sulla terra.

“THE SNIPER OF KOBANI”  di Dosky Reber – Haron fa il cecchino, è un combattente curdo arrivato nella città siriana, tra luci ed ombre, l’amicizia della sua gente, le sue speranze ed i sui naturali dubbi della sua attività militare.

Subito dopo si apre uno spazio curato da Alfredo Baldi, per tanto tempo al Centro Sperimentale di Cinematografia, Direttore della Scuola Nazionale di Cinema, Cineteca Nazionale Storica, Critico cinematografico e Professore Universitario alla Sapienza che ci delizia con alcune scene in bianco e nero di ” Provini ” di alcuni personaggi che diventeranno dei grandissimi attori ed attrici come Sofia Loren, il fenomenale Domenico Modugno, Claudia Cardinale, Raffaella Carrà ed altri.

Paolo Micalizzi e l’autore Alfredo Baldi sul palco alla presentazione del libro “Valentina Cortese, un breve secolo (1923-2023)”

Si prosegue con FEDIC SCHOOL e con i film in Concorso dei vari Istituti Italiani:

“MODA AMBIENTE E DIRITTI UMANI”, 5 ‘ – Istituto Benvenuto Cellini di Firenze

“IO SFIDO”, 3’ – Scuola Secondaria Giovanni XXIII di Sava ( Taranto )

“PILLOLE DI MUSICA”, 3’ – Liceo Ginnasio Statale Arnaldo di Brescia

“VENEZIA A VERONA 1405 – 1797 UNA STORIA”, 12’ – Scuola Primaria S.G. Lupatoto (VR)

“IL MISTERO DEL DIADEMA REALE”, 20’ – Wel Theather and Movie Pinerolo (TO) VINCITORE DEL PREMIO

“IL GAMBERO DI FIUME”, 5’ Documentario – Scuola Primaria di Sarmato (BS)

Piccole storie tutte meritevoli di essere prese in considerazione, se non altro per il lavoro e l’impegno dei promotori.

 

FEDIC SHORT. I Film in Concorso sono:

“EUROPA 52”, 14’ Cineclub di Venezia – Andrea Viggiano – SI AGGIUDICA IL PREMIO

“LA MUSICA NEL SANGUE,” 10 ‘ Cineclub genitori instabili – Alessandro Zanatella

“LA NASCITA DI YOSHI”, 12 ‘ Cineclub Corte Tripoli – Marco Rosati

“LETTERA AL FUTURO”, 15 ‘ Cineclub Evoque – Giuseppe Assorgi

“MARIPOSA”, 14 ‘ Cineclub Stazione Cinema – Maurizio Forcella

“RAME”,  8 ‘ Cineclub Corte Tripoli – Alberto Vianello

“MEMORIE”, 19 ‘ Cineclub Piemonte – Tino Dell’Erba

“TERRE DA MARE”, 15 ‘ Cineclub Ferrara – Roberto Fontanelli

“PER NON DIMENTICARE”, 18 ‘ Cineclub Cattivelli – Rino Olivieri

“NON MORDE”, 4 ‘ Cineclub Sedicicorto – Elina Tigrani Abovyan

“SULLE DUNE DI SABAUDIA” 4 ‘ Cineclub Sedicicorto – Gianluca Mambelli

Un mio commento per l’impegno profuso va a tutti i lavori come Fiction, Documentari ed Animazione ed anche se il riconoscimento è per uno solo, gli altri meritano un caloroso applauso perché ci attanagliano allo schermo e questa è la cosa più importante, lasciandoci un ricordo bello per quanto prodotto.

Per  la Recensione del corto vincente ci affidiamo a Marcello Cella e Carlo Griseri

 

“EUROPA 52”, ANDREA VIGGIANO Cineclub Venezia.

– Un posto di blocco come tanti, solo ambientato nel 2052, ma potrebbe essere molto prima se non stiamo attenti,. Chi non è in regola rischia: la paura e la tensione sono vividi sul grande schermo ed arrivano tutte al pubblico, che non può non empatizzare con i protagonisti, vittime innocenti di un abuso di potere come tanti. Forse l’enfasi è alla fine anche eccessiva, ma il corto è girato con sapienza e con una qualità di recitazione, di ripresa e di scrittura, da sottolineare. (Carlo Griseri )

-Spesso siamo così abituati agli abusi di potere nella nostra società che una storia paradossale come quella del regista veneziano potrebbe sembrare perfino verosimile. Soprattutto quando le parole e gli atti di violenza vengono compiuti a danno di persone che non provengono dalla nostra cultura. Il poliziotto che ” giustizia ”  il conducente dell’automobile di origine straniera, colpevole di aver superato il limite di velocità non ci racconta qualcosa di inedito. Lo abbiamo già visto nelle strade americane a danno dei neri, un atto di accusa contro il fascismo che alberga dentro ognuno di noi. Solo un tantino didascalico. (Marcello Cella )

Un momento dell’Incontro con gli Autori

Il giorno dopo, sabato 24 giugno, inizia con l’incontro molto interessante con gli Autori, coordinato da Marcello Cella e Carlo Griseri, dove i protagonisti dei cortometraggi rilasciano una loro opinione su quanto fatto e le motivazioni che li hanno indotti a scrivere e presentare in video quanto ideato. Ci sono state numerose domande per capire se e come si sarebbe potuto fare diversamente, tutto svolto nella più proficua collaborazione.

Paolo Micalizzi e Beppe Rizzo

 

Incontro con gli Autori

Nel pomeriggio al Cinema Imperiale viene trasmesso un lungometraggio  di Alessandro Scillitani in collaborazione con Alessandro Di Nuzzo dal titolo “120 vs 900”, del 2019.

La sinossi: Una domenica di Marzo del 1975, sul campo di calcio del parco della Cittadella di Parma, si affrontano due singolari squadre di calcio: la rappresentativa della troupe del film -Salò o le 120 giornate di Sodoma – di Pier Paolo Pasolini, contro quella di – Novecento – di Bernardo Bertolucci, due film che segneranno la storia del cinema italiano e che si stanno girando negli stessi giorni a pochi chilometri di distanza. Nel documentario Scillitani ampia la sua narrazione dedicando uno spazio più ampio a Pasolini, collegando la sua passione per lo sport, all’attenzione portata verso le periferie urbane ed esistenziali ed al contempo oltre all’atmosfera dei set, il rapporto contrastato fra Pasolini ed il suo ex allievo Bertolucci ed il legame fra quest’ultimo e le radici parmigiane e contadine. Documentario molto bello.

 

FEDIC REFF (RETE FESTIVAL FEDIC )

Vetrina rappresentativa di opere promosse dai Festival Fedic, espressione moderna del circuito internazionale:

“IDODO”, 10 ’, Animazione, SVIZZERA-USA – Festival Animare – Ursula Ulmi

Questo corto animato molto bello basato su di una leggenda della Papua Nuova Guinea, su come i pesci abbiano acquisito i colori mirabilianti di questa parte a sud ovest dell’oceano pacifico.

“ROY”, 16 ’ Fiction, UK – Festival Sedicorto Forli – Ross White e Tom Berkeley

Il più bello secondo la critica del Festival, intrappolato in una esistenza solitaria, l’introverso vedovo Roy trascorre le sue giornate chiamando estranei al telefono scelti dall’elenco telefonico alla ricerca di brevi momenti di compagnia e quindi trovando piacevoli e spiacevoli sorprese.

“THE ADDRESS”, 8 ‘ Fiction, Turchia – Festiva Visioni Corte -Aram Dildar

Simpatico e ricco di suspence positivo quando un insegnante viene trasferito ad un incarico in una nuova città e nuova scuola, il villaggio non appare sulle mappe ed in alcun documento, si mette alla ricerca spasmodica fino a fare ritorno a casa, ma la sorpresa è che stavano cambiando i nomi a circa duecento città, compresa la sua.

“WARSHA”, 16 ‘ Fiction – Reggio Film Festival – Dania Bdeir

Interessante film, girato nel posto più alto possibile, su di una altissima gru in Libano, dove un operatore decide di lavorare lontano dagli sguardi altrui, esprimendo la sua passione segreta per la danza ed a sentirsi finalmente libero di sognare.

Dopo il PREMIO ALLA CARRIERA a GIORGIO COLANGELI, consegnato il giorno prima, per impegni dell’attore, la serata delle premiazioni inizia con un altro PREMIO ALLA CARRIERA questa volta in presenza e con il rilascio di una ” chiacchierata” precedente in albergo con giornalisti e ammiratori, a RENATO CARPENTIERI, affermato autore, regista ed attore di teatro, acclamato durante la premiazione a dimostrazione della sua bravura e versatilità interpretativa.

Subito dopo una sorpresa con la bella e brava ELISABETTA MAZZULLO, splendida rivelazione, che riceve il PREMIO AIRONE come migliore attrice esordiente.

Nata a Milano nel 1982, appassionata di musica studia pianoforte, poi si laurea in Filosofia e studia teatro a Genova, lavora tanto in teatro fino a debuttare al cinema nel 2022 con un grande successo personale, nel film “LE OTTO MONTAGNE” di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch.

La serata si conclude con le premiazioni, ed è un momento di allegria per tutti, un bellissimo pubblico fatto di partecipanti, amici degli autori e parenti.

Tutti assieme appassionatamente a dimostrazione che il lavoro si è svolto nella più normale semplicità e professionalità, accogliendo tanti amici del cinema giovani e giovanissimi bravissimi ed anche tanti più esperti.

La mattina della domenica tutti in visita al Palazzo del Turismo alla Mostra fotografica dei manifesti del Film Vacanze Romane, composta da 37 pannelli rappresentativi del celebre film, 22 poster ricevuti da Usa, UK, Francia, Spagna e Danimarca, oltre alle locandine uscite nei cinema italiani ed alle foto che ritraggono i momenti più significativi vissuti sul set Romano con Audrey Hepburn e Gregory Peck.

foto della Mostra

 

foto della Mostra