Persone

ADDIO A QUATTRO AMICI DELLA FEDIC

di Paolo Micalizzi

 

Tra la fine del 2023 e gli inizi del 2024 la FEDIC deve  purtroppo registrare la scomparsa di quattro personaggi del cinema che hanno animato la sua attività culturale. Il 22 dicembre dell’anno scorso è scomparso all’età di 91 anni il regista e critico cinematografico Ernesto G. Laura, una figura importante del cinema italiano che è stato anche Direttore(1969 e 1970) della Mostra di Venezia e Direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma( dal 1982 al 2001) Ernesto ha seguito sin dagli inizi la FEDIC   come critico cinematografico pubblicando poi articoli su alcune riviste specializzate sulla Mostra del cinema di Montecatini, facendo parte di Giurie ed infine, da 1997 al 2001 dirigendola insieme a Claudio Bertieri. Una direzione caratterizzata da un alto livello culturale dovuto alla profonda conoscenza che essi avevano del cinema e che, d’intesa, riportavano nella articolazione  della Mostra. Un grande apporto Ernesto G. Laura ha dato anche a “Valdarno Cinema Fedic” ricoprendo un utile ruolo in Giuria ma anche conducendo intervenendo nei dibattiti con gli Autori e in alcuni Convegni che ho organizzato. Suoi interventi si possono leggere negli Atti dei Convegni FEDIC (1999 – 2004) da me curati e pubblicati  nel 2022.

Ernesto G. Laura

 

Paolo Taviani

Con Ernesto c’era una perfetta intesa , gli diedi alcune informazioni(tanto che mi ha inserito tra le persone da ringraziare) per il suo libro, pubblicato  nel 1986 da ANCCI, “ L’immagine bugiarda” che ha come sottotitolo “Mass – Media e spettacolo nella Repubblica di Salò”(1943 -1945) e aderì volentieri quando gli  chiesi di far parte della Giuria ( e per qualche anno l’ha anche presieduta) del Premio FEDIC alla Mostra del Cinema di Venezia.  Da anni risiedeva in una Casa per anziani di Roma e l’ultima volta che l’ho sentito mi diceva con molta serenità che anche lì organizzava un Cineforum. Un critico fino all’ultimo momento della vita, che però era ormai, ingiustamente, dimenticato tanto che la sua morte è passata in silenzio sui giornali e riviste specializzate. È scomparso anche Paolo Taviani. Accettò ben volentieri l’invito a ricevere il “Premio Marzocco alla carriera”  che grazie all’interessamento dell’amico Sergio Micheli gli rivolsi nel 1997. Un Premio per lui e per il fratello Vittorio, coppia affiatatissima, ma che venne a ritirare da solo per l’impossibilità del fratello ad essere presente. “Premio Marzocco alla carriera” anche per l’attrice Sandra Milo che Federico Fellini chiamava affettuosamente Sandrocchia.

Sandra Milo insieme a Michele Placido

 

Daniele Segre

Quando glielo proposi  accettò con un bel sorriso. L’avevo vista sulla terrazza dell’Hotel Excelsior insieme al press-agent Matteo Spinola, che conoscevo, e ad un’altra persona. Pensai che sarebbe stato bello poterla avere a San Giovanni Valdarno per consegnargli quel massimo riconoscimento di “Valdarno Cinema Fedic”, di cui ero Direttore Artistico. Ma esitavo a farlo per via del compenso che immaginavo mi avrebbe chiesto. Approfittai della conoscenza di Matteo Spinola e quando lo vidi un po’ distanziato dagli altri, mi avvicinai e gli espressi il mio desiderio, dicendogli anche “chissà quanti soldi mi chiederà”. Matteo, sorridendo, mi disse: “vieni con me, lei sa a chi deve chiedere soldi”. Me la presentò e quando gli feci la proposta sorridendo mi disse: l’accetto  ben volentieri perché questo è il primo premio cinematografico che mi viene proposto. Di premi ne ho ricevuti tantissimi, ma non come attrice cinematografica, bensì come Testimonial”.  E quando fu il momento, nel maggio del 1999, lei si presentò a San Giovanni Valdarno accolta molto calorosamente. Ed il pubblico l’apprezzò, oltre per la sua popolarità, anche come attrice vedendo il film “La visita”(1963) di Antonio Pietrangeli  in cui interpreta il ruolo di una zitella, una nubile che vive in un paese del Po, che incontra un commesso di una libreria romana conosciuto attraverso un annuncio matrimoniale. Di quell’episodio Sandra Milo aveva ancora un bel ricordo, così come ebbe modo di dirmi in altre occasioni (Venezia, Spoleto, Roma, in cui ebbi occasione d’incontrarla). Ci ha lasciati anche un altro amico FEDIC, il regista Daniele Segre. Fu presente a “Valdarno Cinema Fedic” nello stesso anno di Sandra Milo. Lo invitai a presentare il suo film ”Sto lavorando?” che aveva come protagonisti due giovani albanesi legati da rapporti di parentela che sono divisi da profonde differenze caratteriali. Il film ne racconta le vicende nel breve spazio di una calda estate. Daniele Segre si