UNA GIORNATA PARTICOLARE CON MILENA VUKOTIC E SUO MARITO ALFREDO BALDI A BRESCIA IL 17 SETTEMBRE GRAZIE AL CINECLUB FEDIC AGENDA CINEMA
di Laura Forcella Iascone
Quando gli attori e le attrici che abbiamo conosciuto al cinema si siedono a tavola con noi, la sensazione è quella di vivere dentro la magia dello schermo. Quando si tratta di Milena Vukotic, interprete di più di cento film con registi del calibro di Buñuel, Fellini, Ōshima, Tarkovskij, Monicelli, Lattuada -l’elenco è molto più lungo-, la certezza è quella di essere dei privilegiati a cui capita di incontrare l’Armonia. Lei è l’Armonia fatta persona con una gentilezza da antidiva che fluisce in bellezza. Lui, Alfredo Baldi, storico e critico del cinema, è il compagno di vita discreto e attento, orgoglioso e colto, capace di essere la sua “enciclopedia” della memoria che snocciola nomi e ricordi.
Li ha inviati a Brescia il nuovo cineclub AGEnda Cinema che appartiene alla grande famiglia Fedic e che ha già realizzato altre tre iniziative di successo. Li hanno intervistati i critici cinematografici Giovanni Scolari e Massimo Morelli, rispettivamente presidente e vicepresidente di AGEnda Cinema.
L’aula magna del Liceo “Annibale Calini” di Brescia alle 11 del 17 settembre è gremita soprattutto di studenti e studentesse, ma anche di genitori, insegnanti e cittadini, riuniti per l’iniziativa di apertura della XVI edizione del Booktrailer Film Festival, un progetto europeo che promuove la lettura attraverso il cinema e la rete.
Milena Vukotic al tavolo dei relatori è il motivo principale di attrazione. Lei non fa la diva, anzi appare imbarazzata quando le si destinano meritati complimenti per la sua lunga, prestigiosa e tuttora vivace carriera d’artista. Sgrana incredula i grandi occhi, scuote debolmente la testa e sorride grata e schiva. Alfredo Baldi, suo marito, la contempla con occhi rapiti, pronto a intervenire, se interpellato, con nomi precisi di attrici, attori, registi, sceneggiatori. Lui conosce benissimo la storia del cinema e, dirigente per lunghi anni in settori diversi del Centro Sperimentale di Cinematografia, ha conosciuto alla Scuola Nazionale di Cinema, tra gli altri, Riccardo Scamarcio, piuttosto indisciplinato, ma talentuoso.
Anche i bidelli al liceo Calini sono in fermento, in particolare Sacha, che è serbo come lo è Milena per parte di padre e che con lei scambia frasi impossibili da tradurre.
Il tema su cui confrontarsi, proposto con convinzione da Milena, è il film “Fantozzi contro tutti”: il divertimento è un bisogno primordiale, ineliminabile e necessario e Fantozzi, “il più grande perditore di tutti”, è una maschera che racconta una condizione umana universale.
Questa è la convinzione di Milena che di Paolo Villaggio, il creatore di Fantozzi, scrittore, regista, attore, è stata moglie nella finzione cinematografica e amica nella vita reale. Bastano questi motivi per rendere il film legittimo oggetto di dibattito e di riflessione a scuola. Del film è stata proposta la visione in streaming, ma le domande dei ragazzi e delle ragazze vertono, più che sul personaggio o sulla sceneggiatura, sul lavoro dell’attrice, il più bello del mondo, dice Milena, in cui gioco e fatica si intrecciano. Capita a volte di non riuscire a togliersi di dosso il personaggio che si è indagato e vissuto, ma se si fa prevalere la professionalità, allora è bello attraversare tante vite diverse senza lasciarsene travolgere, cogliendo anche qualche ispirazione per la propria quotidianità. Alfredo, stimolato da una ex studentessa del liceo che vuole fare della recitazione il suo lavoro, invita a considerare quante e varie siano le professioni del cinema.
Dopo il dibattito, trasmesso in streaming anche a qualcuna delle scuole partner europee, Milena, che già nel pomeriggio a Brescia era stata fatta oggetto di interesse di schiere di ammiratori, concede dediche, autografi, fotografie. Dolce ed elegante, in un abito sobrio dalla personalità decisa, affronta anche una breve intervista in video per gli studenti europei: avrebbe potuto concederla tranquillamente in inglese, ma si decide per l’italiano così da raggiungere più facilmente le altre scuole sul territorio nazionale che produrranno booktrailer.
Poi c’è la serata a Leno, un paese della bassa bresciana, culturalmente molto attivo grazie a un Assessorato alla Cultura, gestito da Rossella De Pietro, che guarda con interesse al cinema e al suo dialogo con la letteratura e a una biblioteca che sa realizzare un rapporto di cura per i suoi utenti.
Nell’accogliente Teatro Comunale, a pochi passi dal municipio e dall’Osteria Degli Amici, Milena e Alfredo si concedono ancora alle domande degli intervistatori che fanno emergere aneddoti e racconti anche privati come quei 25 anni che ha atteso Alfredo per conoscere Milena: sembra una storia da film e, invece, è quella storia d’amore che ognuno vorrebbe per sé.