Fedic

TESTIMONIANZE: MARCO ROSATI

Montecatini per me è il Festival della Fedic. Ormai la città mi ricorda ovunque luoghi dove ho pensato cinema, dove ho parlato di cinema con gli amici della Federazione, dove ho vagato nell’attesa di una proiezione, di un incontro, di un appuntamento. Scendo alla stazione e percorro la via che porta alla strada centrale, lungo i marciapiedi che hanno impressi i nomi di personaggi noti, in odore di Hollywood. Tappa in libreria, obbligatoria, dove quest’anno il primo che ho incrociato è stato l’amico Fabio Ravioli, conosciuto allo Stage Fedic che organizza il cineclub di Pisa cui faccio parte da 20 precisi anni. Lo stage dove ho conosciuto anche gli amici di Genova, che mi accolgono in albergo per donarmi la preziosa sacca Fedic con testi e gadget. Quindi subito al cinema, pulsante di proiezioni, Mecca del viaggio. Entro nella sala buia, prendo posto silenziosamente e mi godo le sempre interessanti proposte. Quando poi si accendono le luci riconosco le altre facce sparse fra i seggiolini. Amici e “colleghi” di tanti anni, che ho sempre il piacere di risalutare e magari scambiare qualche aggiornamento sui progetti e parlare dei film visti quest’anno. A tavola poi lo scambio continua, ogni anno ho il piacere di conoscere persone nuove, nella leggerezza del passare buoni momenti insieme. Questo anno ho avuto un bel dialogo con il ragazzo che poi avrebbe vinto il Festival, ed ovviamente parlavamo di cinema, dei nostri film, delle nostre visioni, delle filmografie citando autori di ogni parte del mondo, scambiando opinioni.

Marco Rosati

E’ questo che mi interessa maggiormente in questo tipo di contesti: lo scambio reciproco. Lo sento forte in quei velocissimi giorni, mi ricarico di idee e proposte, imparo cose, e l’Italia Film Fedic è capace di tutto questo. Ogni volta. L’ultimo che ho salutato prima di andar via è stato Beppe Rizzo, contenitore di molteplici ricordi della Fedic, con il quale è sempre piacevole e rigenerante scambiare un sorriso e qualche parola di augurio per il futuro. La mia vittoria personale, quest’anno, è stata proprio questa immersione nello spirito Fedic, di condivisione di un perpetuo pensiero costruttivo e benevolo, punto di riferimento che sempre trovo nei volti di tutti.