LA FEDIC ALLA 78. MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA
di Paolo Micalizzi
La FEDIC anche nel 2021 è stata presente alla Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia con le iniziative del Premio e del Forum FEDIC. Ed ha favorito la partecipazione agli eventi della Mostra di oltre trenta Soci FEDIC, facendo ottenere loro la tessera di Accredito Cinema.
Il Premio Fedic è un’iniziativa da me portata avanti sin dal 1993 quando presi contatto con la Mostra di Venezia ed ebbi l’assenso per poterlo effettuare. Composi una Giuria di critici cinematografici chiamando a presiederla Giovanni Grazzini e quell’anno fu premiata la regista Liliana Cavani per il film “Dove siete? Io sono qui”. Da allora nel Palmares del Premio Fedic hanno figurato registi autorevoli ben conosciuti come, tanto per fare qualche nome, Marco Tullio Giordana(Pasolini: un delitto italiano), Franco Piavoli (Voci nel tempo), Michele Placido(Del perduto amore), ma anche nuovi autori che anche grazie al nostro Premio sono hanno avuto maggiore visibilità nel cinema italiano: Roberta Torre(Tano da morire), Luca Guadagnino(The protagonists), Pasquale Scimeca (Placido Rizzotto), Vincenzo Marra (Tornando a casa), Daniele Vicari(Velocità massima), Edoardo Winspeare (Il miracolo), Emanuele Crialese(Nuovo mondo), Uberto Pasolini (Machant), Francesca Comencini(Lo spazio bianco), Antonio Capuano(L’amore buio), Andrea Segre(Io sono Li), Leonardo Di Costanzo(L’intervallo), Edoardo De Angelis(Indivisibili), Alessio Cremonini(Sulla mia pelle), Carlo Sironi(Sole), Michelangelo Frammartino (Il buco). Ed a premiarli Giurie presiedute da critici come Morando Morandini, Italo Moscati, Ernesto G. Laura, Roberto Barzanti, Maurizio Porro, Ugo Baistrocchi.
Da alcuni anni a presiedere la Giuria è Ferruccio Gard, figura molto nota come cronista sportivo che faceva parte dei telecronisti di “90° minuto” di Paolo Valenti, ma figura molto nota anche come inviato Rai a seguire la Mostra del Cinema di Venezia. E nella Giuria, come in passato, figurano critici stimati, filmmaker appassionati di cinema ed operatori culturali dell’Associazionismo cinematografico come ben si può rilevare dal Verbale di Giuria, o meglio dal Verbale delle due Giurie poiché da 3?’ anni ne ho costituito una appositamente per il Cortometraggio dandogli la stessa struttura valutativa: critici, filmmaker Fedic, operatori culturali.
Verbale Premio FEDIC – Premio collaterale
Riguardano il Cinema Italiano le scelte della Giuria del Premio FEDIC relative ai lungometraggi ed ai cortometraggi.
La Giuria del Premio FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub), giunto alla 29° edizione, composta da critici cinematografici ed operatori culturali dell’Associazionismo Cinematografico, presieduta da Ferruccio Gard( critico cinematografico ed ex inviato Rai alla Mostra del Cinema) è composta, inoltre, da Ugo Baistrocchi( critico cinematografico), Alfredo Baldi( critico e storico del cinema), Carlotta Bruschi (script supervisor), Massimo Caminiti (presidente CINIT), Giuliano Gallini(scrittore), Carlo Gentile( critico cinematografico), Massimo Giraldi( critico cinematografico), Chiara Levorato( docente universitario) , Franco Mariotti( critico cinematografico), Paolo Micalizzi( critico e storico del cinema), Elisabetta Randaccio(delegata internazionale FICC) , Lilia Ricci( segretario generale Associazione Amarcord) e Giancarlo Zappoli( critico cinematografico e presidente CSC), ha attribuito il Premio FEDIC destinato “ all’opera che meglio riflette l’autonomia creativa e la libertà espressiva dell’autore” al film:
Il BUCO
di Michelangelo Frammartino
(Venezia 78)
“Per una poetica, originale e sorprendente ricerca delle bellezze della natura, che quasi prendono il sopravvento sulla figura umana, rievocata con antiche tradizioni pastorali e un’epica impresa speleologica in Calabria fra coraggio, luce e oscurità, per esplorare l’ignoto nelle profondità della terra ma anche i temi di vita, morte, rinascita, spiritualità e sentimenti”.
La Giuria assegna inoltre una Menzione speciale FEDIC al Film
LA RAGAZZA HA VOLATO
di Wilma Labate.
(Orizzonti extra)
“Per aver saputo approfondire, con toccante sensibilità e crudo realismo, il drammatico percorso di formazione di una adolescente, chiamata alla scelta se sopravvivere, dopo uno stupro, dimenticando odio e violenza per compiere un volo verso il futuro e l’amore materno.”
Inoltre, una Giuria presieduta da Alfredo Baldi(critico cinematografico, ex dirigente CSC e membro del Comitato Scientifico FEDIC) e composta da Tommaso Calabri(Allievo Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini), Laura Forcella Iascone( Cineclub Kinema Brescia e referente Progetto SicComeDante), Orazio Leotta(Direttivo Cinit), Enrico Rontini(Allievo Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini), Antonella Santarelli(Presidente Saturnia Film Festival), Massimo Spiga( FICC-Federazione Italiana Circoli del Cinema), ha attribuito una Menzione speciale FEDICc per il miglior cortometraggio a:
NOTTE ROMANA
di Valerio Ferrara
(Sic & Sic)
“Per la capacità di narrare un presunta storia di amore estivo tra un ragazzo ed una ragazza di classi sociali molte diverse che tuttavia non si svela pienamente e ci lascia in una situazione di sospensione e di invito a interrogarci”.
I Premi sono stati consegnati sabato 11 settembre, ore 11.30, presso lo Spazio della Fondazione Ente dello Spettacolo (Sala Tropicana 1 – Hotel Excelsior/Lido di Venezia).
Paola Malanga (a dex.) di RAI CINEMA ringrazia per i riconoscimenti, a nome di Michelangelo Frammartino e Wilma Labate. Da sin.: Gianluca Arnone. Lorenzo Caravello, Paolo Micalizzi
Messaggi dei registi premiati
MICHELANGELO FRAMMARTINO
“I cineforum sono un’oasi di protezione e salvaguardia dell’immagine nella contemporaneità, dove le sale sono piuttosto diventate dei fast-food, per il consumo vorace di immagini dei film in corso di “uscita”. I cineforum svolgono una funzione importantissima da sempre e ancora di più negli ultimi decenni. Grazie a loro, possono rimanere in vita film delle stagioni precedenti o di un passato più lontano, e tutto il cinema libero e indipendente.
Devo ai cineforum se ho potuto vedere tutti i film che mi hanno formato, durante gli anni ’90. Sono luoghi che ti permettono di arrivare in sala ben prima della proiezione, di gustare la sacralità dell’evento, e poi anche dopo la fine, di restare, per lasciarsi attraversare dentro dall’eco della visione. Come quando vidi “Viaggio in Italia”, e dopo aver goduto dei meravigliosi tempi di Rossellini, ho potuto rimanere sbigottito in sala ad assaporare quelle durate. Perché i cineforum sono luoghi pensati anche per accogliere la reazione di uno spettatore, per permettergli di metabolizzare, senza dover scappare subito dopo aver consumato. Questa mia gratitudine mi rende particolarmente caro il premio di oggi, che mi lega ancora più intimamente al lavoro sotterraneo dei cineforum”.
WILMA LABATE
Nei cineclub ci sono cresciuta, è lì che ho maturato il desiderio di fare cinema, la voglia di andare avanti contro ogni ragione: tanti anni fa e per una donna poi… Quelle sale fané sono state la mia scuola, mi piaceva quell’odore di chiuso, quelle nuvole di fumo che tagliavano a metà lo schermo e si mescolavano al b/n della pellicola, quel parlarsi a voce alta con un vicino sconosciuto: “bella sequenza” senza rispettare la ritualità solo per nutrire il pensiero.
Me la porto ancora dentro quell’esperienza, meglio, quella sapienza e spesso oso pensare che prima o poi ci sarà un ritorno a frequentare assiduamente la sala, luogo di felicità e cura, con un biglietto dal prezzo umano e un pubblico scomposto che urla in favore degli indiani. Ma si sa, noi cineasti siamo sognatori.
MOMENTI DELLA RIUNIONE DI GIURIA