IL RICORDO DI UN’AMICIZIA: ALESSANDRO D’ALATRI
di Giorgio Ricci
È stata la telefonata di un amico ad informarmi che Alessandro ci aveva lasciati. Ci eravamo sentiti l’ultima volta circa un mese fa e mi aveva detto che le cose non andavano bene.
Io in quel momento ero all’ospedale di Cesena e lui in quello di Bologna per cui si siamo fatti una risata e ha voluto subito parlare di Formula uno e, naturalmente della Ferrari.
È stata quest’ultima oggi a portarmi indietro ai ricordi di quando io e Alessandro ci siamo conosciuti.
11, 12, 13, 14 e 15 marzo 1999, Fattoria Sant’Apollinare, fra Sansepolcro e Pieve Santo Stefano. I docenti sono:
Caterina D’Amico, Amministratore delegato RAI Cinema, figlia di Suso Cecchi D’Amico, che in quell’anno assumeva l’incarico di direttore del Settore Formazione delle Scuole di Cinema: dal 2000 assumerà l’incarico di direttore della Casa del Cinema di Roma.
Umberto Contarello, sceneggiatore: di lui si ricordano “Marrakesh Express” di Gabriele Salvatores, poi Il “Toro”, “Vesna va veloce” e “La lingua del Santo” di Carlo Mazzacurati; “Luce dei miei Occhi” di Giuseppe Piccioni; “Ovunque sei” di Michele Placido e in TV “La piovra 7”. Ha scritto anche il soggetto de “La piovra 8” e tanti altri importanti soggetti e sceneggiature.
Alessandro D’Alatri, David di Donatello per il miglior esordio in regia, David di Donatello per la miglior sceneggiatura.
Insomma è stata una settimana di immersione nella competenza e nella facilità di apprendimento mai più incontrata.
È stato solo nel penultimo giorno che Alessandro mi chiede: “ma tu che mestiere fai?”
“Sono Concessionario della Ferrari automobili”.
E me lo dici solo adesso? Io corro in pista con una Subaru; ma tu possiedi una Ferrari?
In questo momento la mia Concessionaria ne ha intestate 3.
Quanto ci mettiamo ad andare a Pesaro?
Morale della favola: sale in macchina con me, era una FIAT, andiamo a Pesaro e torniamo alla Fattoria con un 355 F1; naturalmente dopo i primi 30 chilometri guida lui.
Da quel giorno lui mi chiedeva di Ferrari e io gli chiedevo di Cinema. E così siamo andati avanti per molti anni durante i quali mi ha invitato sul set, ma dovevo andarci con una Ferrari, e poi al mixaggio, sempre con una Ferrari, E sempre io chiedevo di cinema e lui chiedeva di Ferrari,
Fino a quando un bel giorno Antonello Coletta, oggi team manager della Ferrari Endurance, mi telefona e mi dice che per la finale Maserati Challenge di Monza in settembre ha la Maserati sponsorizzata da Zegna senza piloti. Infatti Zegna sponsorizza ma pretende che sulla macchina ci siano due personaggi famosi. Mi chiede se conoscevo nessuno e io di rimando gli dico aspetta che faccio una telefonata e poi ti richiamo.
Telefono a Alessandro gli faccio la proposta e lui mi risponde che sta girando la Febbre ma molla tutto e viene, C’è un problema: ci vuole la patente europea per correre a Monza e lui non ce l’ha; due giorni dopo siamo al Mugello; io lui e Alessandro Bergonzoni: è pronto un commissario SIAE e i due cominciano a girare. Dopo due giri Alessandro bacia un muretto e la vettura non è più agibile: Dopo due ore ne arriva un’altra da Modena e Alessandro consegue la patente europea!
Corre a Monza prima del Gran Premio di Formula uno e da quel giorno mi chiama una volta alla settimana.
Presente alle nostre chiacchierate era sempre Osvaldo Bergero che aveva montato con Alessandro “Commediasexi “e faceva da moderatore perché io volevo parlare di cinema e Alessandro di macchine!
Incontrai poi Osvaldo ad uno stage FEDIC a Calci di Pisa e ricordammo con piacere i momenti passati insieme con Alessandro.
Un bel giorno mi chiama e mi dice: faro la sei ore di Vallelunga e abbiamo bisogno di te. (erano tre piloti che si alternavano alla guida di una Ferrari 499). Li raggiungo a Vallelunga mi ritrovo con tre piloti: un regista, un notaio e un industriale che apparve poi anche nel film Commedia sexi nella scena del bar. Prendo i tempi sul giro, gli do le indicazioni e… udite udite sono arrivati primi di categoria!!!!!!!
Il risultato è che per un po’ di tempo fa progetti e mi chiama tutti i giorni ma nessun progetto va in porto perché il cinema lo chiama negli Stati Uniti per parecchi mesi.
Mi sembra ancora oggi impossibile che un personaggio così importante nel mondo del cinema nel quale abitava da tanto tempo, non mi trattasse dall’alto al basso come hanno fatto tanti altri noti personaggi del cinema con me, ma mi trattasse, sin dai primi giorni del corso di sceneggiatura a Sansepolcro, come si trattano le persone normali, con rispetto, educazione e facendomi sentire libero e sereno nella discussione.
Alessandro era così: metteva a proprio agio tutti e sul set non cambiava e otteneva da tutti ciò che voleva.
Ho vissuto con Alessandro un rapporto di amicizia che è stato come quello di due ragazzi intenti a giocare.
Ce lo siamo detti: Quando stiamo insieme si torna giovani e spensierati.
MI mancherà.