IL MIO PENSIERO RIGUARDO ALLA FEDIC
di Beppe Rizzo
Ogni sodalizio che si rispetti ha i suoi soci, ovvero persone che amano stare insieme, coltivare gli stessi interessi, condividere momenti di sana e sincera armonia. La Federazione dei Cineclub, nata nel 1949, ha già attraversato diversi decenni. Io iniziai a frequentare la FEDIC nei primi anni ’80 del secolo scorso e posso affermare che la mia passione per l’arte cinematografica ha potuto beneficiare di numerosi impulsi e oggi posso affermare che in tutti questi anni ho conosciuto molti personaggi importanti, basterebbe, come esempio, pronunciare i nomi di Michelangelo Antonioni, Giulietta Masina, Pupi Avati, Silvana Pampanini, Alberto Sordi, e tanti, tanti altri. Come è risaputo, la Fedic ha svolto la sua attività a Montecatini e a San Giovanni Valdarno, la Toscana che ha sempre dato al Cinema un forte contributo. Tanti sono gli aneddoti che potrei raccontare, ma non è questa la sede. Piuttosto mi preme mettere in evidenza che la Fedic ha sempre cercato di aiutare i giovani a produrre filmati indirizzandoli a sviluppare tematiche che mettessero in evidenza i problemi della società (mi vengono in mente autori come Franco Piavoli e Bruno Bozzetto, tanto per citarne due). La Fedic ha attraversato 73 anni di vita e in questo lungo periodo di tempo sono avvenuti cambiamenti nella società, per cui gli autori hanno dovuto affrontare problematiche varie. Oggi, guardando i film prodotti dai giovani, si nota una gran voglia di esternare concetti che la quotidianità suggerisce.