di Roberto Merlino
Quando mi sono avvicinato alla FEDIC, decenni fa, “Rolf Mandolesi” era sinonimo di “eccellenza” ed i suoi cortometraggi -assieme a quelli di Mino Crocè – erano sempre tra i più attesi e apprezzati.
Per molti, insomma, Rolf era una sorta di “mito”, una figura quasi inarrivabile, per la qualità delle sue opere.
Poi ho avuto modo di conoscerlo personalmente ed apprezzarne le doti umane, oltreché artistiche.
Rolf è stato per tanti anni Vicepresidente FEDIC e rappresentante della nostra Federazione presso l’UNICA. Ricordo con gran simpatia la premura con cui accompagnò il gruppo italiano in occasione del Festival UNICA in Austria. E ricordo il suo viso sorridente, assieme a quello di Nori, sua deliziosa consorte, in ogni occasione festivaliera, con scambi di battute e chiacchierate, sempre cordiali e costruttive.
Conservo gelosamente le conchiglie che Rolf e Nori mi hanno regalato, affinché le utilizzassi come “modelli” nei miei dipinti.

Con Rolf se ne va un pezzo di FEDIC. Un pezzo importante, che ha contribuito a farne la storia di alcuni decenni. E se ne va anche una bella ed elegante persona. Se ne va un amico!